“Correvo fino a farmi sanguinare i piedi”: l’anoressia nervosa che mi ha quasi uccisa

Sarah Rav, 20enne australiana, era una ragazza come tante altre. Brillante studentessa con il sogno di diventare medico, è caduta nella spirale dell’anoressia nervosa iniziando a controllare ossessivamente il peso e le calorie ingerite. Al sito “Body and Soul” ha raccontato la sua lotta, dalle sfiancanti sessioni di attività fisica, alla chiusura verso il mondo fino alla rinascita, grazie al desiderio di riappropriarsi della propria vita e dei propri sogni.

Sarah ha raccontato al sito di fitness australiano della dieta da appena 300-400 calorie che l’ha quasi consumata, privandola di tante opportunità e della gioia di vivere:

Il mio peso più basso è stato di 30 chili. Da allora ne ho presi oltre 19 e sono tornata normopeso ma la mia storia è molto più di una trasformazione fisica. È una storia di liberazione da una mentalità che mi ha privata per molto tempo della felicità. Nel peggiore dei casi, mangiavo da 300 a 400 calorie al giorno. Un vasetto di yogurt senza zucchero a colazione, una barretta proteica e una coca light per pranzo, a cena verdure con condimento ipocalorico o niente del tutto. Ero affamata tutto il tempo e odiavo tutto quello che mangiavo.

Nel periodo più buio del disordine alimentare, Sarah ha raccontato non solo di seguire una dieta rigidissima ma anche di sottoporsi a sfiancanti sessioni di attività fisica, fino a vedere i piedi sanguinare e a temere per la sua stessa vita.

La mia vecchia routine consisteva in tre ore di esercizio quotidiano, il che era folle e completamente insostenibile – ha raccontato nel sito bodyandsoul – Nei giorni feriali, mi alzavo alle 2:30 del mattino e correvo per 10-15 km. Poi, dopo l’università, sollevavo pesi per un’ora e mezza. Nei fine settimana, correvo il doppio del tempo, finché i miei piedi sanguinavano. Ci sono stati momenti in cui ho temuto per la mia vita ma non potevo fermarmi, anche se odiavo ogni momento, non potevo perdermi una corsa. Se lo avessi fatto, la sensazione di assoluto fallimento e senso di colpa mi avrebbe consumata.

Nella prima fase dell’anoressia, Sarah ha raccontato di essere riuscita a nascondere facilmente la sua malattia ad amici e familiari. Grazie ad abiti abbondanti e alla sua fama di “ragazza atletica e amante dell’alimentazione sana” nessuno si è preoccupato vedendola mangiare poco e anche quando ha iniziato a declinare inviti e uscite lo ha fatto nascondendosi dietro agli impegni universitari.

Ho iniziato a isolarmi e a mettere a dura prova le mie amicizie. Mi sono allontanata da tutti nascondendo quanto stavo soffrendo perché ormai non potevo più nascondere il mio totale esaurimento fisico e psicologico.

La luce in fondo al tunnel per Sarah è arrivata grazie all’intervento dei suoi insegnanti che le hanno imposto di interrompere la frequenza universitaria finché non avesse avuto il benestare di medici e psicologi. Visto così a rischio il suo sogno di diventare medico, Sarah ha iniziato a fare tutto ciò che era in suo potere per uscire da quella pericolosa spirale, come ha raccontato al sito australiano:

Innanzitutto ho interrotto l’attività fisica per due mesi. Poi ho iniziato a frequentare solo la sala pesi per ricostruire il muscolo che avevo perso e mi sono sforzata di provare i cibi che mi avrebbero terrorizzato in passato: pancakes, hamburger, fast food. All’inizio è stato difficile, poi mi sono accorta che non mi succedeva nulla di terribile, semplicemente avevo consumato un pasto delizioso.

Nel suo profilo Instagram, seguito da oltre 1,7 milioni di persone, Sarah racconta di come la sua dura lotta contro l’anoressia nervosa l’abbia messa nella posizione di aiutare tante altre ragazze che ne soffrono. Questa immagine, che mostra il prima e il dopo la sua guarigione, riporta una didascalia che trasmette forza e speranza:

Quando ero malata, pensavo che concedersi del cibo fosse un’indulgenza e che la vera forza fosse resistere alla tentazione. Non solo per quanto riguarda il cibo spazzatura, ma qualsiasi cibo necessario a sopravvivere. Come potete immaginare è stato un inferno ma sapete cosa? Sono grata di averlo superato. Perché ogni giorno aiuto persone che vivono lo stesso inferno e so cosa hanno bisogno di sentirsi dire. A tutte le persone che mi contattano, spiego come liberarsi da una mentalità distruttiva. Dico loro che sono amate in qualsiasi taglia, che devono desiderare di gustare il cibo, di essere sane e felici.

Dopo la decisione di riappropriarsi della sua vita, Sarah non ha rinunciato a seguire un’alimentazione sana e a dedicarsi all’attività fisica ma ha iniziato a farlo in modo sereno, senza ansie e seguendo le esigenze del suo corpo. In poco tempo è riuscita a tornare a un normopeso sfoggiando orgogliosa i risultati su Instagram, dove appare atletica e in salute.

Mi alleno solo con pesi e lo faccio quando voglio perché mi piace – ha raccontato a bodyandsoul – Se non ne ho voglia o se sono troppo occupata o stanca, allora non ho problemi a saltare la palestra. Ricordo a me stessa che l’esercizio non è tutto e perdere un allenamento non mi rende una fallita, mi rende solo umana. Non conto più le calorie e ora vedo il cibo come uno dei tanti piaceri della vita. Mi sfido costantemente a uscire, a sperimentare nuovi cibi e soprattutto a godermi il tempo trascorso con gli altri piuttosto che preoccuparmi di quello che sto mangiando.

Oggi Sarah non si limita a dare consigli sull’alimentazione e il fitness ma, più in generale, ispira le sue followers a godere di ogni giorno al massimo, sfruttando il tempo libero per fare cose appaganti come stare con gli amici e la famiglia, dedicarsi ai propri hobbies e fare volontariato, tutte cose di cui l’anoressia nervosa l’aveva privata.