Quel grande amore tra Lauren Bacall e Humphrey Bogart senza essersi fedeli

Quel grande amore tra Lauren Bacall e Humphrey Bogart senza essersi fedeli
Fonte: Getty Images
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Quando si incontrarono per la prima volta, lei non aveva nemmeno vent’anni e lui ne aveva venticinque più di lei ed era già sposato. Solita storia, si potrebbe pensare, ma non andò proprio così. Nell’esatto momento in cui Humphrey Bogart chiese a Lauren Bacall di scrivergli il suo numero di telefono su una scatola di fiammiferi, nel 1944, ebbe inizio una delle storie d’amore più intense e travolgenti del mondo di Hollywood.

Il matrimonio, due anni dopo, due figli e quattro pellicole insieme: tutto in un lasso di tempo troppo breve. Il loro amore leggendario fu infatti piegato dalla prematura morte dell’attore, nel 1957, a causa di un cancro esofageo. Tredici anni densi e da film, come ricorda un articolo di Hollywood Reporter.

A parte la voce, profonda e roca per entrambi, Lauren Bacall e Humphrey Bogart all’apparenza potevano sembrare uno l’opposto dell’altra. Sul grande schermo lei interpretava sempre il ruolo della donna elegante, spigolosa e sofisticata, mentre lui aveva quell’immagine sfuggente di uomo cinico e amareggiato dalla vita.

Così distanti, eppure così simili, anche nel concetto di libertà. Secondo diversi biografi, lui continuò a frequentare fino alla fine anche la sua parrucchiera Verita Thompson, come racconta un articolo del Guardian. Lei, invece, molto probabilmente si invaghì dell’amico di famiglia Frank Sinatra durante la malattia del marito.

Le infedeltà, mai direttamente confermate dai diretti interessati, non inficiarono la bellezza della loro unione. Intervistata da Io Donna molti anni fa, prima della sua scomparsa nel 2014, Lauren Bacall parlò di quel breve e folgorante momento con l’amore più grande di tutta la sua vita.

Quando Bogey era vivo c’erano sempre un sacco di paparazzi intorno, ma non erano per me, erano per lui. Io viaggio da sola, mi preparo le valigie da sola, non ho un entourage che si occupa di me. […] Del successo mi è sempre importato poco. Mi importava lavorare, restare in attività, non uscire dal giro. E incontrare Mr. Bogart è stato il più bel regalo che la vita mi abbia fatto. Non c’è prezzo, per quanto alto.

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