Amal Ramzi Alamuddin, una donna eccezionale e non "la moglie di Clooney"

Amal Ramzi Alamuddin, una donna eccezionale e non "la moglie di Clooney"
Fonte: Getty Images
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Prima del suo fidanzamento con George Clooney nel 2014, quasi nessuno aveva mai sentito parlare di Amal Alamuddin. A quel tempo, tuttavia, si era già costruita una carriera di rilievo come barrister, una figura presente nel sistema giuridico britannico e che equivale a un nostro avvocato o magistrato di alto livello. La sua specializzazione? Nientemeno che i diritti umani, in particolare casi riguardanti crimini di guerra.

Intervistata tempo fa da Vogue, ha raccontato di essersi sempre sentita titubante, motivo per cui oggi aiuta le giovani donne che vogliono intraprendere una carriera nel mondo della giustizia.

In tutte le fasi della mia carriera, ricordo di aver rischiato di non avere la sicurezza in me stessa per provare a fare qualcosa. Ho quasi sentito di non avere abbastanza fegato per seguire le cose che amavo fare perché non conoscevo nessun altro che le avesse fatte o perché altre persone mi hanno messa in discussione.

Nonostante le sue dichiarate incertezze, Amal Alamuddin resta una donna che ha saputo prendere ciò che voleva nella vita. Studentessa brillante in giurisprudenza, prima all’Università di Oxford e poi alla New York University, nel 2002 ha ottenuto l’abilitazione come avvocato e non si è più fermata. Ha lavorato a casi famosi come quello della multinazionale Enron e al fianco di personaggi noti come Julian Assange e Yulia Timoshenko. Prima ancora di conquistare Clooney e raggiungere l’ambito quanto labile status di diva, ha affiancato Kofi Annan all’ONU sulla questione siriana. La prova lampante del fatto che le donne non necessariamente stanno un “passo dietro” ai partner. Servono altri motivi per non chiamarla “moglie di …”?

Anzi, nel 2020 Amal ha raccontato un divertente aneddoto: per diversi mesi è infatti stata impegnata nella stesura di un importante tomo,  The Right to a Fair Trial in International Law, che dà indicazioni precise e linee guida sui modi in cui svolgere un processo legale in modo corretto ed equo a livello internazionale. Ha riferito di aver lavorato nei luoghi di lavoro in cui il marito George Clooney era impegnato con le riprese dei film ma che la scrittura del volume le ha richiesto più tempo e impegno del previsto.

So che questo processo a lui sembrava interminabile. Soprattutto perché ero sempre così sicura che ogni revisione che facevo fosse l’ultima. E invece non lo era mai.

Clooney, ha detto Amal, è stato

Non solo paziente, ma così meravigliosamente incoraggiante e stimolante. Non avevo davvero bisogno di un altro esempio di quanto lui sia incredibile, ma questo processo me ne ha fornito uno in più.

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