Il Papa benedice la promotrice della Pena di Morte per gli omosessuali.

Papa Ratzinger dichiara: «I tentativi di rendere il matrimonio fra un uomo e una donna giuridicamente equivalente a forme radicalmente diverse di unione sono un’offesa contro la verità della persona umana e una ferita grave inflitta alla giustizia e alla pace».

Nel suo messaggio per la Giornata mondiale della pace, Papa Ratzinger ha affermato che i «tentativi di rendere il matrimonio fra un uomo e una donna giuridicamente equivalente a forme radicalmente diverse di unione sono un’offesa contro la verità della persona umana e una ferita grave inflitta alla giustizia e alla pace». Nel suo discorso ci sono stati riferimenti anche all’eutanasia e all’aborto: «Chi vuole la pace non può tollerare attentati e delitti contro la vita».

A proposito di chi vuole la pace…mercoledì scorso, con un tempismo eccezionale, per dare un ottimo esempio di amore universale in vista del Santo Natale,  è arrivata la benedizione di Papa Ratzinger per Rebecca Kadaga, la portavoce parlamentare di una delegazione di legislatori ugandesi nonchè promotrice della pena di morte per gli omosessuali che è stata ricevuta presso la Basilica di San Pietro.

Riporto il testo integrale di un articolo scritto dal giornalista Fulvio Beltrami, pubblicato il 14 dicembre:

Giovedì 13 Dicembre 2012 una delegazione di giudici Ugandesi guidata dalla portaparola del Parlamento, Rebecca Kadaga é stata ricevuta dal Papa Benedetto XVI presso la Basilica di San Pietro, riporta il quotidiano ugandese Daily Monitor.

”Questo é un momento irripetibile. Ho letto molto sul papa, lo seguo su Twitter ma non l’ho mai incontrato di persona e non ho mai visitato la Basilica di San Pietro. É un avvenimento da ricordare e ringrazio Dio per avermi concesso questa opportunità”, ha dichiarato Kadaga.

Durante l’incontro il Papa ha benedetto la delegazione ugandese e in special modo Rebecca Kadaga.

La delegazione é a Roma per attendere alla Settima Assemblea dei Parlamentari della Corte Internazionale dei Crimini e alla Conferenza Mondiale dei Parlamentari per i Diritti Umani. Il secondo appuntamento sarà molto difficile e delicato per la delegazione ugandese capitanata dalla promotrice (assieme al parlamentare David Bahati) della riforma dell’attuale legge contro i “comportamenti sessuali devianti”: omosessualità e bisessualità.

La proposta di legge, che sarà discussa in parlamento il 15 dicembre prossimo, intende introdurre i concetto di malattia mentale per l’omosessualità e la pena di morte o l’ergastolo per i gay recidivi.

É dal 2009 che questa proposta di legge é presentata a varie riprese al Parlamento e regolarmente bocciata su indicazione del Presidente Yoweri Museveni che, fino ad ora non intende rovinare l’immagine internazionale dell’Uganda con una legge omofobica così estrema, nonostante che la First Lady sia una accanita simpatizzante del provvedimento.

I promotori di questa palese violazione dei diritti umani si rifanno ai testi biblici e al vangelo per dimostrare che l’omosessualità é contro natura e contro il volere di Dio. Sono appoggiati dalla Chiesa Anglicana Ugandese, della Chiesa Anglicana Americana e la neutralità della Chiesa Cattolica. “Il gesto del Santo Padre é incomprensibile. Come si fa a benedire una figura politica criticata a livello internazionale per voler introdurre la pena di morte contro le minoranze sessuali in Uganda, a due giorni dal dibattito parlamentare sulla legge omofobica? Non si é valutato che questo gesto sarà utilizzato per rafforzare l’approvazione delle legge?”, si domanda un attivista gay dell’Università di Makerere che richiede l’anonimato per la sua salvaguardia fisica.

La riforma della legge peggiorerebbe il già grave clima delle violazioni dei diritti umani in Uganda nei confronti degli omosessuali.

Nel gennaio 2011 David Kato, attivista ugandese dei diritti umani e omosessuali fu trucidato in una stanza di hotel. Le autorità ugandesi archiviarono il caso facendolo passare come un incontro sessuale finito male tra Kato e un prostituto.

Il 07 dicembre 2012 un gruppo di prominenti leader delle Chiese Cristiane Americane ha reso pubblico la determinata opposizione alla legge definita discriminatoria, chiarendo che la criminalizzazione dell’omosessualità é incompatibile con a Fede Cristiana e le società democratiche.

“I Cristiani possono essere divisi a livello teologico ma sono uniti al richiamo di Cristo di prendere le difese delle minoranze perseguitate nella propria comunità e nel mondo. Sotto le festività del Santo Natale, noi invitiamo tutti i Cristiani del mondo ad unirsi a noi nel rigettare l’idea di questa legge che mira le minoranze vulnerabili e non é certo un modo appropriato di celebrare la nascita di Cristo”, recita il comitato congiunto.

Rebecca Kadaga é confidente che la proposta di legge omofobica troverá la maggioranza necessaria al Palamento. “Sará il regalo di Natale al popolo ugandese”, ha promesso. La presenza di Kadaga alle due Conferenze Internazionali in Italia, non permetterá la partecipazione al voto prevista per domani, sabato 15 dicembre 2012.

Ho voluto riportare integralmente il testo, per dare ai lettori la notizia nel modo che ritengo più completo.

Io sono profondamente indignata da ciò che giudico un atto che va contro il comune senso di giustizia e umanità, tanto più perchè questo atto avrebbe la benedizione e il consenso di chi “dovrebbe” promuovere una cultura di pace, fratellanza, perdono e amore universale. Invece chi dovrebbe essere il primo portavoce di questi valori, istiga all’odio, alla violenza con un atto, come la benedizione di Rebecca Kadaga, che giudico aberrante.

Anche in questo caso mi sembra che la Chiesa Cattolica abbia travisato gli insegnamenti di Gesù Cristo, che è morto sulla Croce per salvare gli uomini, tutti gli uomini, nessuno escluso!

Caro Pontefice come può un’unione omossessuale essere “un’offesa contro la verità della persona umana e una ferita grave inflitta alla giustizia e alla pace”? Perchè la Chiesa Cattolica demonizza con tale veemenza i comportamenti sessuali, che se se riguardano persone adulte e consenzienti non ledono la libertà di nessuno ma afferiscono esclusivamente alla sfera privata di ognuno? Non vorrei fare della facile demagogia ma non ci sarebbero problemi ben più gravi per i quali la Chiesa Cattolica dovrebbe far sentire con forza la propria voce?  Vogliamo parlare delle guerre?  Della fame nel mondo? (che forse l’incommensurabile patrimonio della Chiesa Cattolica potrebbe in qualche modo aiutare a sconfiggere) Della violenza sulle donne?  Degli aberranti abusi sessuali perpetrati su bambini e che purtroppo hanno visto protagonisti anche diversi esponenti del mondo ecclesiastico e di come l’evidenza di questo orrore sia stata dalla Chiesa stessa negata e censurata? E tornando indietro di qualche decennio…Vogliamo parlare della quasi totale indifferenza della Chiesa di fronte all’ Olocausto nei campi di sterminio nazisti? Sto dimenticando qualcosa? Probilmente si!

Santo Padre, mi rattrista doverle dire che come credente, mi sento sempre meno rappresentata dalla Chiesa Cattolica e come altri credenti distinguo il mio credere in Dio che è Amore, dai dogmi imposti come verità ineluttabili da Chi, e lo dico con grande tristezza, ritengo sempre meno la Casa del Signore e sempre più una Società per Azioni, nella quale non mi identifico più da tempo perchè c’è sempre meno posto per l’amore, il perdono e la pietà.

Mi auguro di cuore che questa orrenda legge che discrimina le minoranze e viola i diritti umani non venga approvata, ma se così non fosse purtroppo, la Chiesa Cattolica si sarebbe resa complice di un abominevole atto di violenza.

 

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!