La paura di volare si chiama aerofobia o aviofobia e chi ne soffre è terrorizzato da diversi aspetti del volo, come il decollo, l’atterraggio, il rimanere semplicemente chiusi all’interno dell’aereo o serbano la preoccupazione che quest’ultimo precipiti.

Anche se razionalmente i viaggi in aereo registrano il tasso di mortalità più basso tra le diverse forme di mobilità, non si riesce proprio a superare l’ansia o il panico. Ma cosa scatena la paura di volare? Cosa si può fare per ridurre il disagio?

Le origini psicologiche della paura di volare

Una fobia è una forte preoccupazione o panico per determinate attività, oggetti o situazioni. Il disturbo fobico specifico, in questo caso relativo al volo, è un tipo di disturbo d’ansia le cui origini psicologiche possono essere molteplici:

  • Esperienze negative pregresse. Una delle cause della fobia del volo può essere un’esperienza di volo precedentemente vissuta e particolarmente difficile. Sebbene il pericolo reale durante il volo sia estremamente raro, una persona può diventare ansiosa durante il volo e questo la porta a preoccuparsi per i voli futuri. In pratica la sensazione di paura e panico che si scatenano al momento del decollo, vengono riattivate quando la persona pensa semplicemente a un aereo, portandola a voler evitare il ripetersi dell’esperienza.
  • Apprendimento vicario. Quando si sente qualcuno parlare di un incidente aereo o di un volo caratterizzato da molte turbolenze, si può immaginare di trovarsi nella stessa situazione e questo può trasformarsi in una paura vicaria di volare. Quindi la fobia del volo si sviluppa a seguito dell’apprendimento dell’esperienza altrui.
  • Incidenza di altre fobie preesistenti. In certi casi la paura di volare si manifesta a seguito della presenza di un altro disagio preesistente come acrofobia (paura dell’altezza), agorafobia (paura dei luoghi aperti e affollati) o claustrofobia (paura dei luoghi chiusi). Queste paure si scatenano nel momento in cui si prende l’aereo o si è in volo.
  •  Stress. Una persona può sviluppare la paura di volare anche a seguito di traumi o periodi continuativi di stress. Che si tratti di un trasloco, un lutto, una malattia in famiglia, il termine di una relazione, qualsiasi evento di impatto nella propria vita può intensificare ansie e paure.

L’aspetto di fondo che accomuna tutte le cause dell’aviofobia è la mancanza di controllo, come spiega in un’intervista su Time Todd Farchione, direttore del Programma di trattamento intensivo per il disturbo di panico e le fobie specifiche della Boston University:

Molto è dovuto alla mancanza di controllo sulla situazione. Quando le porte si chiudono, ci sono dentro. Sono bloccati. Non possono uscire dalla situazione. Credo che questo sia spesso l’aspetto più spaventoso per la maggior parte delle persone. […] Temono di avere paura della situazione e di non riuscire ad uscirne. È l’immagine di essere bloccati a sudare e ad avere una paura totale per due ore, quattro ore, sei ore. Sono alla mercé del pilota.

Come superare la paura di volare

Che sia di gruppo o individuali, le sedute di psicoterapia possono essere di grande aiuto per sconfiggere la paura di volare. Ci sono poi delle terapie specifiche grazie alle quali si possono ottenere ottimi risultati:

Terapia cognitivo-comportamentale (CBT)

La CBT aiuta a cambiare il modo in cui si pensa al volo, focalizzandosi sul funzionamento degli aerei o la revisione delle statistiche sulla sicurezza dei viaggi aerei rispetto ad altri mezzi di trasporto. Il terapeuta insegna anche delle tecniche utili nella gestione dei fattori scatenanti e nella gestione ottimale dell’ansia, ad esempio tramite modalità di respirazione profonda o la meditazione durante il decollo, l’atterraggio o le turbolenze. Con la terapia cognitivo comportamentale la persona che ha paura di volare matura la capacità di rispondere, reagire in modo efficace ai pensieri negativi che compaiono in quei momenti di elevata tensione.

Terapia di esposizione

Il nome rivela l’essenza di questa tipologia di terapia che quindi consiste nell’esposizione graduale ai luoghi, ai pensieri e alle situazioni che riguardano il viaggiare in aereo: ci si può recare in aeroporto per abituarsi alle caratteristiche di questo luogo, si possono osservare gli aerei che decollano e atterrano o ancora si può sperimentare la realtà virtuale con simulatori di volo.

L’assunzione di farmaci ansiolitici può risultare utile nel breve termine, in quanto aiutano nella gestione momentanea dello stato di stress o del panico ma non rappresentano la soluzione definitiva, in quanto data la natura complessa della paura di volare, solo un percorso psicologico mirato può realmente fare la differenza.

5 consigli per volare anche se si ha paura

La paura di volare non deve rappresentare un limite negli spostamenti e nella possibilità di viaggiare e scoprire il mondo. Con alcuni accorgimenti è possibile vivere l’esperienza di volo in modo molto più sopportabile:

1. Munirsi di distrazioni

Prima di partire è consigliabile creare una playlist musicale con dei brani rilassanti da ascoltare durante il volo, questo consentirà di estraniarsi e distrarre la mente da ciò che sta accadendo. Anche leggere un buon libro o guardare un film sul tablet sono alternative altrettanto valide, l’importante e avere qualcosa da fare.

2. Sfruttare l’ormone dell’amore

L’ossitocina, chiama anche ormone dell’amore, è al centro di un programma specifico per chi ha paura di volare che si chiama SOAR, ideato dallo psicologo ed ex Capitano dell’Aviazione americana Tom Bunn. Il programma prevede l’individuazione di una cosiddetta “fonte affidabile” di ossitocina, ovvero un qualsiasi pensiero o visualizzazione in grado di provocare una sensazione di calma e rassicurazione. Esempi? Immaginare il proprio cane in cerca di coccole o pensare all’abbraccio di una persona cara.

3. Scegliere il posto giusto

Se si ha paura di volare non è raccomandabile lasciare che sia il caso a scegliere il posto sul quale trascorre anche diverse ore. La cosa migliore è sceglierlo in anticipo e se necessario anche con maggior spazio per le gambe anche a costo di pagare un extra. Sedersi vicino al finestrino è decisamente sconsigliabile mentre optare per un posto lato corridoio sarà utile per sentirsi meno costretti, sgranchiendosi le gambe o recandosi liberamente al bagno.

4. Evitare di assumere sostanze eccitanti

Prima del decollo è vivamente sconsigliata l’assunzione di sostante eccitanti che possano aggravare lo stato di ansia e di agitazione. Pertanto no a cioccolato, caffè, superalcolici o bevande energetiche.

5. Condividere la paura di volare

Non bisogna vergognarsi della paura di volare, anzi, condividerla può rassicurare. Informare il personale di bordo, adeguatamente preparato a gestire la situazione, sarà in grado di fornire l’assistenza a necessaria per far scemare la paura e l’ansia nel caso in cui queste diventino troppo difficili da gestire. Il fatto stesso di aver esternato il problema a qualcuno in grado di fornire un aiuto concreto, regalerà una sensazione di sollievo.

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