Il ragazzo dai pantaloni rosa. Quindicenne si toglie la vita: i compagni lo prendevano in giro per la sua omosessualità a scuola e su facebook.

Togliersi la vita a quindici anni perchè non si riesce a reggere il peso degli insulti dei compagni, dell'indifferenza degli insegnanti, della xenofobia del mondo. Un caso che deve farci riflettere, sperando sia l'ultimo.

 

Di omofobia si muore. Anche nel 2012. 

 

Si chiamava Davide (nome di fantasia che i mass media han scelto per raccontare la vicenda) il quindicenne che martedì si è tolto la vita impiccandosi davanti al fratellino, ma a scuola era “il ragazzo dai pantaloni rosa”. La sua fragilità, tipica di ogni adolescente, senza distinzioni di genere, razza e gusti sessuali, non ha retto ai continui insulti e sfottò dei compagni. Si sentiva perseguitato ormai da troppo tempo e dopo essere stato ripreso in classe da un’insegnante per essersi messo lo smalto sulle unghie, ha deciso di togliersi la vita. Davide voleva essere semplicemente se stesso, e ancora una volta, il diverso non viene accettato, bisogna omologarsi per sopravvivere.

Davide non riusciva più ad affrontare la scuola serenamente, soffocato dalle continue prese in giro dei compagni che avevano addirittura creato una pagina Facebook, in cui lo deridevano per i suoi modi di fare, per gli atteggiamenti effeminati, per il suo abbigliamento. Era una pagina pubblica fondata un anno fa e il giovane Davide ne era consapevole. Probabilmente cercava di non dar troppo peso a quello che i suoi compagni dicevano e scrivevano, ma a quindici anni il carico era troppo pesante, sentirsi chiamare “frocio” tutti i giorni per lui era troppo.

Perchè nessuno in 12 mesi ha mai segnalato la pagina?

E iniziano le giustificazioni verso chi lo scherniva, perchè troppo giovani e immaturi. Questo è in realtà il bullismo del nuovo millennio: non si emargina con i pugni, ma con internet. Si parla di censura, ma quando servirebbe davvero non esiste. Per la polizia il reato esiste, è istigazione al suicidio, per la coscienza di ognuno di noi il reato è la diseducazione, la xenofobia, l’omofobia. C’è chi vuole incolpare i genitori, che pare non lo avessero capito, ma è la società ad avere sbagliato. Ancora una volta. L’ennesimo errore di menti chiuse e cuori piccoli. 

Spesso si sente parlare dell’omosessualità come una moda degli ultimi anni, io dico che negli ultimi anni finalmente c’è meno timore ad esporsi, che poi, diverso da chi? Diverso perchè? Diverso in che modo? L’omosessualità esiste da sempre: Cesare, nato 100 anni prima di Cristo, era noto per essere “Il re di tutte le regine e la regina di tutti i re”. La formazione dei ragazzi negli anni del liceo dovrebbe essere tutto. Invece si muore per colpa di un sistema scolastico che non funziona, e un po’ di colpa va data anche agli insegnanti distratti, concentrati a scrivere numeri sul registro e poco impegnati ad educare seriamente i figli di un mondo troppo veloce, anche nella morte.

Sul web foto, pensieri e link in ricordo di Davide, sperando che chi le pubblichi si ricordi che può esserci un Davide proprio accanto a noi: magari travestito da padre di famiglia, fidanzato eterosessuale, collega maschilista. 

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