Una notizia così terribile, da far rabbrividire al solo pensiero. E se fosse tutto vero, sarebbe a dir poco scioccante. Nei giorni scorsi, infatti, in Indonesia è stata sventata una tratta di neonati che venivano venduti sul web. Le fotografie dei bambini, infatti, erano postate sul social network Instagram e il prezzo stimato per ognuno era di circa 600 – 700 euro.

La macabra scoperta è stata fatta da un gruppo di utenti indonesiani che hanno segnalato la presenza di una pagina anomala, sulla quale veniva pubblicizzata la vendita. Sebbene la polizia abbia iniziato ad indagare immediatamente, purtroppo a tutt’oggi non è ancora stata fatta chiarezzaL’account incriminato è stato ovviamente chiuso, ma ancora gli inquirenti non sono riusciti a risalire all’organizzazione e ai possibili mandanti dello schioccante traffico minorile. Il comandante delle forze dell’ordine locali, Muhammad Iqbal,  ha raccontato pubblicamente al Jakarta Post i dettagli della vicenda:

Quando siamo arrivati sul posto, abbiamo trovato un ufficio di una fondazione cattolica che fornisce rifugio agli adolescenti. Non abbiamo trovato alcun bambino e responsabili dell’organizzazione ci hanno mostrato tutti i documenti legali riguardanti il loro operato. Il dipartimento di cyber crimini della Polizia di Jakarta sta ancora investigando sul profilo. Se è stato tutto uno scherzo, vorremo capire il motivo che ha portato a tanto.

Foto: Web
Foto: Web

Infatti il dubbio che si tratti di uno scherzo o di una messa in scena di cattivissimo gusto è lecito. Anche se in tal caso non si riuscirebbero a capire le possibili motivazioni alla base di un gesto così terribile. Di certo, la notizia è apparsa nei giorni scorsi sul Mirror Uk dove sono state anche pubblicate le foto (oscurate) dei neonati in vendita, così come le specifiche diciture postate sull’account incriminato. Su Instagram, infatti, erano presenti non solo i prezzi, ma anche i dettagli precisi per il ritiro delle “merci”(i bambini, infatti, erano addirittura descritti così).

La scuola gestita dalla Fondazione Santa Maria e oggetto delle indagini della polizia locale ha subito preso le distanze dall’accaduto. Un portavoce ha annunciato ufficialmente che l’organizzazione non ha in alcun modo a che fare con la vicenda e che i messaggi pubblicati sul social network non sono in alcun modo riconducibili ad essa.

Il Ministero della protezione sociale indonesiano, inoltre, si è subito attivato a sua volta per verificare le informazioni a disposizione, nella speranza di riuscire a fare un po’ di luce su questo terribile ed ipotetico traffico di bambini. Tuttavia, le immagini sono state presenti on-line per ben due mesi e gli inquirenti ancora non sono in grado di dire se qualche neonato può essere stato realmente venduto o acquistato in questo lasso di tempo.

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