Medici e studiosi lo ripetevano da tempo e ora anche il tribunale conferma che vaccino e autismo non sono correlati.
Nel 2012, il tribunale di Rimini condannava il Ministero della Salute a risarcire la famiglia di un bambino che aveva fatto la vaccinazione Mpr e a cui, poco dopo, era stata diagnosticata una forma di autismo.
Una sentenza pericolosa per tutti i medici e gli scienziati che per anni hanno dovuto combattere contro la pubblicazione scientifica fraudolenta del 1998 in cui Andrew Wakefield sosteneva la correlazione tra il vaccino trivalente MPR (morbillo, parotite, rosolia) e la comparsa di autismo e malattie intestinali.
Una vera e propria truffa, da tempo riconosciuta, ma dura a morire nella mentalità delle persone.

La Corte d’appello di Bologna ha però ribaltato la sentenza di Rimini ribadendo che non esiste nessuna correlazione tra somministrazione del vaccino e diagnosi di autismo.

“Nella storia clinica del bambino non c’è un’oggettiva correlazione temporale tra la progressiva comparsa dei disturbi della sfera autistica e il vaccino Mpr, vi è solo il fatto che i due eventi avvengano uno prima e uno dopo, ma come dimostrato, ciò non è sufficiente a mettere in relazione i due eventi”.

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