Quante di voi hanno storpiato la sigla di Dawson’s Creek con dei versi privi di senso, tentando di cantare “I don’t want to wait”?

E quante hanno sospirato nell’attesa che Joey scegliesse tra Dawson e Pacey?

E quante ancora hanno pianto una volta trasmesso l’ultimo episodio?

Se anche voi siete di questo nutrito gruppo di persone, non potrete che essere curiose di sapere non solo quali sono i fattori che hanno reso Dawson’s Creek una serie che ha segnato una generazione, ma anche che cosa la renda un successo tuttora.

Dawson’s Creek è un teen drama americano, composto da sei stagioni e 128 episodi.

Creato da Kevin Williamson, è andato in onda dal 1998 al 2003.

La vicenda ruota attorno a Dawson, un adolescente con la passione per il cinema, e i suoi amici Joey, Pacey e Jen, alle prese con l’amore, l’ingresso nella vita adulta e drammi collaterali.

Sono più di dieci anni che Dawson’s Creek è finito, eppure, quando replicato in televisione, continua a ottenere buoni ascolti.

Uno dei punti a favore di questo telefilm sta nei suoi personaggi, animati da idealismi e da forti sentimenti, che li portano a lottare per l’amore e per la realizzazione dei proprio sogni.

E ancora un altro punto di forza sono i temi trattati, a forte impatto emotivo: dolore, morte, diversità, pazzia, drammi familiari, alcool, droga, prigione… tappe importanti che portano i protagonisti a crescere, a confrontarsi con la realtà e a fare scelte a volte dolorose.

Cristian Porcino, autore del libro “Dawson’s Creek. Analisi di un telefilm cult”, sostiene che in questo teen drama ci sia molta autenticità, che porta il telespettatore a un alto grado di coinvolgimento, e che i dialoghi siano profondi e non scontati.

Quindi siamo davanti a un telefilm che non solo colpisce per gli argomenti, ma che è ben scritto e ben realizzato.

Sono tutti elementi che possono valere anche quando sono trascorsi dieci anni dalla conclusione del telefilm e che possono colpire gli adolescenti e i giovani di oggi.

Dopotutto, chi non si emoziona davanti al primo amore?

E chi non si commuove per la morte di un amico?

È facile immedesimarsi nei protagonisti di questo telefilm, o almeno riconoscersi in alcune loro emozioni e aspirazioni.

Ma allora come funziona per tutta quella schiera di telespettatori che più tanto giovani non sono?

Beh, in prima battuta può avere effetto la nostalgia, per cui una donna, quando deve decidere che programma televisivo guardare mentre stira, sceglie una puntata di Dawson’s Creek.

E c’è anche un po’ di curiosità nel rivedere giovani Katie Holmes, Michelle Williams e Joshua Jackson, per i quali questo telefilm è stato il trampolino di lancio.

Per non parlare dello sguardo un po’ sadico con cui si osserva l’attore che interpreta Dawson, James Van Der Beek, e si pensa agli svariati tentativi di rilanciare la sua carriera.

Ma è senza dubbio la nostalgia a farla da padrona, perché ripensare a ciò che si guardava in televisione, ma soprattutto a ciò che si provava e si sognava da ragazzine scalda sempre un po’ il cuore.

E lo scalda un po’ anche Dawson’s Creek.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!