Un’anno fa esatto, dopo la fumata bianca, un papa Francesco sorridente e un po’ intimorito davanti alla folla di Piazza S. Pietro, si affacciava dalla loggia centrale della basilica e con un tenero sorriso salutava i fedeli con un “Fratelli e Sorelle, buonasera!”

Sono passati dodici mesi e Papa Francesco ci ha stupito innumerevoli volte grazie alla sua sobrietà, all’essenzialità e al suo essere “normale”.

Niente scarpe super costose, lui indossa le sue scarpe, quelle con cui cammina comodo. Niente croce d’oro al collo, va benissimo quella di legno per rappresentare la sua vicinanza a Dio. Niente auto blu, si usa il pulmino del Vaticano.

E partendo da questi piccoli gesti, passando per le telefonate fatte ai fedeli e ai racconti simpatici della sua vita, si è pian piano fatto larga nel cuore dei fedeli e anche degli scettici.

Tanti gli argomenti “spinosi” affrontati in questo primo anno di papato. Dalla creazione di una commissione per la protezione dei minori e volta a combattere gli episodi di pedofilia all’interno della chiesa, alla disposizione di una sorta di “ministero dell’economia del Vaticano” affidato al cardinale australiano George Pell per evitare scandali finanziari come quelli del recente passato. Questo ministero ha lo scopo di migliorare l’utilizzazione delle risorse della Chiesa per aiutare i poveri e gli emarginati.

Ma il cambiamento vero, quello radicale che ha riavvicinato un sacco di persone alla Chiesta è stata l’apertura di Bergoglio verso gli omosessuali, i divorziati e tutte quelle  persone che per scelte sessuali o di vita venivano in qualche modo  emarginate dalla Chiesa.

Non a caso è notizia di qualche giorno fa che il Papa è stato candidato per il premio nobel per la Pace.

In un anno ci sembra già parecchio. Stiamo a vedere cosa riuscirà a fare Papa Francesco nel prossimo futuro.

Intanto buon primo anno di papato!

 

 

 

 

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