Sta facendo nuovamente il giro dei social con l’hashtag #talkingAngela ed è subito panico!

La bufala che nacque su Facebook un anno fa è riemersa, sostenendo che il gatto virtuale Angela, sia una copertura per un giro di pedofili lanciata per raccogliere dati sui bambini.
Nonostante la società di sicurezza “Sophos Security”, famosa per rilevare attacchi malware, abbia accuratamente controllato Talking Angela lo scorso anno senza rilevare alcun problema, le voci continuano a perseguitare l’app.

L’App Talking Angela in balia pedofili?

Un messaggio sotto l’app dice: «Attenzione genitori e nonni! La mia futura nuora è appena stata avvisata del pericolo, non lasciate che i vostri figli scarichino l’app Talking Angela, è molto inquietante. Quando Gracie mi ha portato il tablet per farmi leggere la domanda, ho subito notato che si era attivata la fotocamera. Aveva già chiesto il suo nome, l’età e sapeva che si trovava in salotto».
Ma le voci vengono ancora una volta smentite dalla “Naked Security”, la quale dichiara che non sono nemmeno state violate le leggi sulla privacy. Un portavoce della casa produttrice dell’app conferma che non viene raccolto alcun tipo di dato e che, al momento del download (iOS, Android e Facebook app) gli utenti vengono messi al corrente che l’app ha tra le sue funzioni la chat, dove il gatto Angela parla con chi sta giocando. Inoltre l’app permette all’utente di scattare una foto e di condividerla sui social network, ma la funzione deve essere attivata e quindi avviene solo se è l’utente a volerlo.

A voi la scelta… noi nel dubbio abbiamo cancellato l’app dai nostri dispositivi, non si sa mai!

La discussione continua nel gruppo privato!
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