È ormai noto che l’Italia è tra i Paesi che ancora non hanno approvato leggi a favore delle coppie omosessuali, al contrario di altri come Francia, Spagna, Inghilterra e Canada. In Italia le coppie gay non sono tutelate e proprio per questo motivo si trasferiscono all’estero, anche per avere la possibilità di adottare un bambino. Una ricerca di Familylegal ha rilevato che una coppia gay su dieci si reca all’estero per cercare di adottare un bambino. In Italia, questo flusso migratorio si registra soprattutto da Milano: 45 coppie che nel 2013 sono partite da questa città, hanno effettivamente portato a termine la domanda di adozione mentre una coppia su 10 si è documentata a tal fine.

L’iter non è di certo semplice: in Spagna, per poter iniziare la pratica di adozione, bisogna dimostrare di essere residenti in loco da minimo 3 anni – che iniziano a decorrere dal deposito presso la casa comunale della documentazione relativa alla residenza – ed è inoltre necessario provare un consolidato legame con il territorio (ad esempio con un lavoro stabile). Solo in seguito potranno partire tutte le verifiche riguardo la coppia e la sua idoneità all’adozione (come succede anche per le coppie eterosessuali). Successivamente la coppia potrebbe ritornare in Italia ma solo uno dei due genitori sarà riconosciuto legalmente con la patria potestà. In Spagna, secondo i dati ufficiali raccolti dall’associazione di famiglie LGBT Galehi, sarebbero 300.000 i figli con almeno un genitore omosessuale. Il diritto per le coppie gay di sposarsi e adottare bambini è riconosciuto dal 2005 e, già dalla fine degli anni Ottanta, la fecondazione assistita è possibile anche per i single.

E voi, care lettrici e cari lettori, cosa ne pensate? È giusto riconoscere alle coppie omosessuali il diritto all’adozione? In effetti, nel corso degli ultimi decenni, la “famiglia” è totalmente cambiata: si parla di famiglia allargata, di famiglia monoparentale e, appunto, famiglie con coppie omosessuali o eterosessuali. Insomma, il nucleo alla “Mulino Bianco” non è più l’unico modello di famiglia ammesso nello società. In fin dei conti, chi ci dice che solo in quel tipo di famiglia si può essere felici? Ma, soprattutto, esiste davvero un tipo di famiglia in cui ci si sveglia di prima mattina con il sorriso sulle labbra e perfettamente in armonia? 

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