La "singletudine" non è una malattia: come sopravvivere ai ficcanaso

Arrivare alla soglia dei trent'anni ed essere single. Cosa succede? A quante di noi è capitato di sentirsi dare consigli da parenti, amici, conoscenti? Quante volte ci siamo sentite dire: "Ma quando metterai la testa a posto?", come se la testa a posto significhi necessariamente matrimonio? Paradossalmente, con tutti i divorzi del ventunesimo secolo, quante persone ci onorano di perle di saggezza e manuali su "Come accalappiare un uomo"?

Cosa succede quando stai per arrivare ai trent’anni e sei ancora single?

A quante di noi è capitato di sentirsi dire da amici, parenti, colleghi di lavoro: ” Ma quando deciderai di mettere la testa a posto?”.

Quello che  mi capita ultimamente:

– andare a trovare le mie zie e parlare per tutto il tempo di come non riesco a trovare un fidanzato, come se questo fantomatico uomo si debba cercare in ogni angolo e in ogni minuto della mia giornata;

– uscire con le mie amiche fidanzate, le quali cercano per me “l’uomo giusto” e mi presentano uomini single come se fossi una “tronista” di un programma TV.

Le frasi tipiche:

– stai diventando adulta, rischi che i migliori siano già presi;

più grande ti fai e più pretenziosa diventi;

– ti devi accontentare mia cara, non è che per forza ti debba piacere, infondo l’importante è ciò che ha dentro.

I consigli:

– al giorno d’oggi ti devi trovare un uomo che abbia una posizione lavorativa stabile, che abbia un posto fisso così puoi sistemarti tranquillamente;

– devi cercare di tirare fuori la tua personalità e il tuo carattere poco alla volta, se no li spaventi;

– dovresti cercare di essere più “estroversa” , i tempi sono cambiati, ora sono le donne che si fanno avanti.

Facendo il punto della situazione, in parole povere, sono spacciata. Secondo quello che ho appena espresso quassù dovrei trovare un uomo benestante, che possa piacermi così così e che si accontenti di una quasi trentenne perché anche lui come me non ha trovato di meglio.

Credevo che fossimo nel ventunesimo secolo, non nel diciottesimo.

Quello che davvero non capisco è: perché all’occhio sociale il matrimonio è così importante? Non ci si dovrebbe sposare quando s’incontra quella persona che davvero ti fa perdere la testa? Non bisognerebbe innamorarsi prima perdutamente e poi se è il caso sposarsi?

Inoltre dal momento che le donne hanno combattuto per la parità dei sessi, dovrebbero aspirare a qualcuno che le ami, non che le mantenga. Sembra quasi che il trovarsi marito sia un vero e proprio mestiere per qualcuno.

 

relazioni

La “singletudine” non è una malattia, è uno stato civile.

Tutto questo ovviamente non è da prendere alla lettera, ma da leggere fra le righe. Bisogna sorridere leggendo, ridere per la comicità descritta, e perché no anche banalizzata, volutamente pungente e ironica. E chiedo venia qualora ci fosse qualche errore di ortografia, grammatica o punteggiatura. Sono umana!

 

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!