Il quotidiano inglese The Telegraph racconta una storia che ha dell’inverosimile. Una donna italiana è stata costretta a partorire prima del tempo perchè ritenuta mentalmente instabile. 

La vicenda risale al giugno scorso, nella cittadina di Stansted, la sede di uno dei più importanti aeroporti londinesi. La donna si trovava lì per un corso di due settimane gestito da Ryanair. Arrivata in albergo la donna ha avuto un attacco di panico ma la polizia ha deciso che questo momento di ansia fosse invece la conseguenza di un più grave disturbo bipolare, da tenere sotto controllo quotidianamente con medicine.

Dopo aver rassicurato la madre della ragazza con l’inganno, gli agenti inglesi hanno portato la donna in una struttura per malattie mentali, aggravandone la condizione di panico. I servizi sociali della contea di Essex dopo cinque settimane di comportamenti a loro dire inspiegabili hanno deciso – con il supporto dell’autorizzazione dell’Alta Corte – di procedere ad un parto forzoso, con taglio cesareo, con la donna completamente sedata.

Al suo risveglio la donna non ha nemmeno potuto vedere il piccolo che è stato dato immediatamente in adozione. Ad ottobre è riuscita a tornare in Italia e ha avviato una battaglia legale contro i servizi sociali Inglesi. 

Il deputato John Hemming ha annunciato che porterà il caso in Parlamento sostenendo l’abuso, perché “la giurisdizione resta del Paese in cui la persona ha la residenza abituale”. Le autorità italiane a Londra, stanno esaminando la situazione con le opportune verifiche. Il console generale, Massimiliano Mazzanti, ha spiegato che a suo tempo la signora non ritenne di attivare il consolato.

Fabio Roia, presidente di sezione al tribunale di Milano, ha commentato: “Un film dell’orrore, in Italia non sarebbe mai successo”.

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