Oggi è la Giornata Mondiale contro la Violenza sulle donne, una semplice data scelta per non dimenticare le innumerevoli violenze subite dalle donne di tutto il mondo, giorno dopo giorno. Le violenze sessuali, fisiche e psicologiche contro le donne, sono ormai all’ordine del giorno: ascoltiamo e leggiamo quotidianamente sempre la stessa storia, sempre la stessa dinamica con l’unica variante del nome del vittima e del luogo in cui è avvenuto il tutto. “Femminicidio: donna violentata  e uccisa…”; “Tragedia familiare: uomo uccide l’ex compagna…”; “Orrore tra le mura domestiche: subiva maltrattamenti fisici e psicologi da anni ma non riusciva a denunciare il suo aguzzino…”: quante volte abbiamo letto e sentito queste parole? Oggi, è un giorno come gli altri, non sarà una semplice data a cambiare lo stato delle cose:  le donne dei Paesi estremisti in Oriente non verranno magicamente considerate “persone” alla pari dell’uomo; anche oggi, in tantissime parti del mondo, si celebreranno nozze tra uomini e spose bambine; in altre città, altre donne subiranno violenze di ogni genere. Si, non sarà una semplice data a cambiare lo stato delle cose ma è doveroso riflettere sulla situazione che il cosiddetto “sesso debole” vive ancora oggi, nel 2013, in tutto il Pianeta.

Si, non credete a chi vi dice che la donna è un oggetto solo in alcuni Paesi, che in Occidente non abbiamo questo problema, che nel nostro Bel Paese la donna ha ormai raggiunto la parità sessuale. Le violenze tra le mura domestiche che magari subisce una vostra vicina di casa, provano ilo contrario; “quella” signora che viveva nella vostra stessa città e che è stato uccisa dall’ex marito, prova il contrario; “quella” ragazza, magari amica di vostra figlia e che è stata violentata da un gruppo di ragazzi nel bagno di una discoteca, prova il contrario. Non credete a chi vi dice che la violenza sulle donne avviene in un paese lontano lontano, come la peggiore delle favole.

Non credete alla persona che dice di amarvi e che un attimo dopo vi maltratta, fisicamente e/o psicologicamente: quello è ossessione, possessione ma non amore. Non credete a chi vi chiede cosa indossavate il giorno in cui siete state violentate: nessuno ha il diritto di possedere il vostro corpo se voi non lo volete, nessuno può deciderlo al posto vostro basandosi sulla lunghezza di una gonna o la profondità di una scollatura. Non credete a chi vi dice che quello schiaffo ve lo siete meritato, neanche se è la vostra mente a farlo: nessuno ha il diritto di zittirvi e sopraffarvi.

Non credete neanche a chi vi dice che da noi, almeno, le donne sono libere di mostrarsi senza veli in Tv e sui giornali mentre in altre parti del mondo viene proibito loro di scoprire qualsiasi parte del corpo che non siano gli occhi: tutto vero ma il nudo femminile mediatico non ha niente a che vedere con la parità dei sessi.  In alcune trasmissioni si è addirittura parlato di una donna che ha scelto di fare un calendario contro la violenza sulle donne: stupenda iniziativa, peccato che le sue foto – in cui è ritratta semi-nuda e nelle classiche pose da calendario – gridano di tutto tranne che “Sono contro la violenza sulle donne”! Si, oggi è un giorno come tanti altri ma è davvero importante riflettere!

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