I 5 grandi difetti che sottolineano la tua intelligenza
Ci sono 5 difetti che indicano in realtà un'intelligenza superiore. Leggere per credere, perchè se lo dicono ad Harvard...
Ci sono 5 difetti che indicano in realtà un'intelligenza superiore. Leggere per credere, perchè se lo dicono ad Harvard...
Ne scrivono di cose sull’intelligenza e il successo. Si citano fallimenti famosi, consigli per le madri per aiutare i figli a sviluppare le proprie capacità cognitive, ci sono anche esercizi che stimolano il cervello e aumentano la materia grigia.
In pochi però ti avranno detto che molti dei tuoi grandi difetti, sono semplicemente il rovescio della medaglia se possiedi un’intelligenza superiore.
Alcuni sono davvero impensabili, e certamente l’articolo va letto con la testa. Nessuno vi sta consigliando di essere diversi da quello che siete solo per essere etichettati come “più intelligenti”. Ma sicuramente questo articolo è interessante sotto diversi punti di vista.
L’intelligenza vera è amarsi.
Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Epidemiology and Community Health, più si è intelligenti in infanzia, più si è inclini, in età adulta, a consumare droghe leggere. La ricerca, durata 5 anni e condotta su 8000 volontari attraverso la tecnica dello screening, non fa una piega. Gli uomini che, durante l’infanzia, presentano alti quozienti intellettivi, hanno in età adulta il 50% di probabilità in più di sviluppare una dipendenza per le droghe leggere come cannabis o ecstasy. Fra le donne la percentuale sfiora addirittura l’84%.
Anche secondo la psicologa Jennifer Wiley, ricercatrice dell’Università dell’Illinois, la birra rende, almeno temporaneamente, più intelligenti e creativi. La scoperta è avvenuta sottoponendo 400 volontari ad alcuni quiz di logica e matematica: chi aveva da poco bevuto una birra, precedentemente offerta dagli stessi autori dello studio, risolveva il 40% dei quiz in più, con tempi inferiori (12 secondi a quiz, contro i 16 secondi dei colleghi sobri).
Una ricerca del Baylor College of Medicine sottolinea come l’ansia sia legata ad un’intelligenza superiore. Per giungere a questa conclusione i ricercatori hanno osservato, attraverso una risonanza magnetica, 26 pazienti che soffrivano di forte ansia e 18 individui sani. “I soggetti che soffrivano di ansia generalizzata presentavano una maggior concentrazione di colina, componente chimico legato all’intelligenza, nella materia bianca cerebrale. L’ansia, inoltre, induce le persone a non correre rischi. Colui che soffre d’ansia, infatti, finisce in molti casi ad avere un tasso di sopravvivenza più alto a tutto vantaggio della specie”.
La rivincita dei fratelli maggiori arriva dall’Università di Oslo: secondo una ricerca condotta dal professor Peter Kristensen i fratelli maggiori sono più intelligenti (bizzarro se si pensa che il professore è un secondogenito). I ricercatori hanno analizzato i test di intelligenza condotti su un campione di 250mila soggetti tra i 18 e i 20 anni.
I valori dei loro Q.I. diminuivano con il diminuire dell’ordine di nascita: i primogeniti avevano in media un grado di intelligenza di 2,3 punti maggiore rispetto ai loro fratelli minori. “La differenza intellettuale è giustificata dall’ordine educativo scelto dai genitori che, complice l’ansia e l’inesperienza, privilegiano l’istruzione e la disciplina dei figli primogeniti.”
La ricerca in questione viene direttamente dalla Harvard University. Lo studio ha esaminato gli atteggiamenti di gruppo di scimmie bonobo e di scimpanzè, animali con caratteristiche sociali del tutto simili a quelle degli esseri umani. Gli esemplari più irascibili sono risultati essere anche i più intelligenti ed evoluti. Le caratteristiche necessarie sono da cercarsi tra: irascibilità, scarsa pazienza, intolleranza verso chi è meno sveglio, costante malumore e scontrosità.
“I risultati lo confermano, essere brontoloni, irascibili e scostanti è sinonimo di intelligenza. Al contrario essere disponibili, sempre allegri e gentili indicherebbe persone con caratteri meno incisivi e quindi più semplici, ingenui e meno arguti.”
Un recente studio, condotto presso le Università di Pittsburgh e Santa Barbara, ha tuttavia evidenziato anche loro capacità intellettive. A quanto pare le “grasse” sono migliori delle magre. La ricerca ha preso in considerazione un campione di 16mila donne e ragazze. Le donne aventi un maggior distacco fra la misura dei fianchi e quella della vita hanno raggiunto punteggi molto più alti nei test d’intelligenza. Il rapporto ideale tra la circonferenza dei fianchi e quella della vita è compreso tra 0,6 e 0,7.
Le donne “Curvy” produrrebbero infatti più Omega3.
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