Manuela Magliaccio si definisce  “mezza donna e mezza robot”. Ha  gambe robotiche accanto a quelle vere, un esoscheletro dal peso di circa 20 kg che consente a persone come lei, affette da lesione midollare completa, di camminare e ha deciso di affrontare una nuova sfida lunga 11, 5 km. 

La trentenne originaria di Napoli infatti ha scelto il percorso più lungo della StraBologna2013 in cui impiegherà sette ore per lanciare un messaggio di speranza, forza e coraggio. Cercherà di completare quell’impresa a cui ha dovuto rinunciare alla StraMilano, a causa della pioggia.

Manuela è una maratoneta paraplegica, la prima persona in Italia a sperimentare questa particolare apparecchiatura.


La StraBologna non è competitiva e il mio è un messaggio sociale per far cambiare idea a chi pensa che i disabili siano persone che vanno sempre accompagnate, che non ce la fanno da soli. Invece voglio dire che si può fare” racconta. Due stampelle nelle mani per mantenere l’equilibrio, uno zainetto sulle spalle per trasportare batterie e unità di controllo.

Manuela ha imparato velocemente l’uso dell’esoscheletro ed è in grado di marciare al ritmo di 1,8 km l’ora per due ore consecutive. “Mi piacerebbe spingere oltre i miei limiti, mi piacerebbe andare a New York, ma forse a novembre non c’è il clima adatto”

Buona fortuna e tanta ammirazione, che anche il sogno di New York possa avverarsi.

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