L’autoerotismo è una prerogativa maschile? Certo che no: la masturbazione femminile è un aspetto importante della propria sessualità, indipendentemente dal fatto che si sia o no sessualmente attive. Anzi, è considerato dai medici un modo per conoscere a fondo il nostro corpo: masturbandoci scopriamo i nostri punti di piacere, apprendiamo com’è fatto il nostro organo sessuale – per i maschietti è più facile, perché parte dell’organo è esterno – e quindi, una volta che saremo a letto con qualcuno, sarà più facile sapere cosa ci piace e come arrivarci.

Inoltre, per chi teme di avere problemi di frigidità, la masturbazione può essere la prova del nove prima di rivolgersi a uno specialista: se si riesce a raggiungere l’orgasmo attraverso di essa, vuol dire che il problema del mancato climax a due è di natura decisamente differente.

Nei gruppi femminili sui social network, ma anche nella nostra cerchia d’amicizie abbiamo notato spesso come la masturbazione femminile rappresenti tuttavia un tabù – ricordiamo tutte con un sorriso la compagna di liceo che a educazione sessuale chiese come fosse possibile, tecnicamente, masturbarsi per le donne.

Ma i tempi sono cambiati e non sono certo migliorati: l’educazione sessuale a scuola è sempre più facoltativa e conoscere certi argomenti diventa quindi complicato.

Tecniche di masturbazione femminile

Masturbazione femminile
Fonte: Pixabay

Come si fa a praticare l’autoerotismo? L’organo sessuale femminile è molto complesso e questo si traduce nel fatto che esistono molte parti che – come vedremo anche più avanti – concorrono all’eccitazione complessiva e poi anche al piacere.

Il modo più classico per masturbarsi è accarezzare il clitoride con le dita centrali o con un solo dito, dando alcuni colpetti quando si è molto vicine all’orgasmo. Il movimento deve essere costante e ritmato e magari accompagnato dalla stimolazione delle grandi labbra, della zona intorno al clitoride, dell’ano – ma quest’ultima cosa vale per tutte le tecniche di masturbazione. Così come la stimolazione del seno e dei capezzoli.

Insieme con la masturbazione clitoridea si può praticare la penetrazione con uno o più dita (ma non troppe magari, soprattutto le prime volte o se si è perso l’allenamento a causa di uno stop forzato, come ad esempio una patologia dell’organo sessuale). La penetrazione con le dita è particolarmente consigliata alla fine, perché prolunga il tempo dell’orgasmo.

Invece che con le dita, inoltre, ci si può penetrare con un sex toy, in particolare il dildo o il vibratore, che richiamano le fattezze di un vero e proprio pene – ma presentano anche delle parti per facilitare la stimolazione clitoridea. Infine, ci sono delle donne che arrivano all’orgasmo anche senza mani, sfregando il monte di Venere su delle superfici, come per esempio un cuscino un po’ più rigido.

Non ci sono regole per quanto riguarda la posizione. Molte ragazze amano stare supine, in piedi o sedute, ma c’è anche chi preferisce stare prona. Quest’ultima posizione può essere più scomoda per la masturbazione del clitoride tout court, ma rende molto più facile arrivare alla stimolazione dell’ano e del perineo – chi ha dovuto eseguire i massaggi perineali per i mesi precedenti a un parto naturale sa quanto possa essere più facile la posizione prona.

Masturbazione anale femminile

Più che di masturbazione anale, potremmo parlare di stimolazione anale. Che si sia da sole o in due, il succo non cambia: perineo e zona anale presentano molte terminazioni nervose che quindi possono concorrere a generare l’orgasmo. Ma l’orgasmo non si può ottenere solo in questo modo: non siamo in un cartone hentai, tutto ciò che ha a che fare con il lato b è eccitante ma non sarà mai come quello che provano gli uomini, dato che, fino a prova contraria, non siamo munite di prostata.

Masturbazione femminile, i consigli

Masturbazione femminile
Fonte: Pixabay

Il primo consiglio che vi diamo è di non approcciarvi alla questione con pregiudizio. Esistono tra noi donne delle sacche di resistenza all’autoerotismo, che considerano il tutto una questione sporca, peccaminosa. Certo, sicuramente non è un argomento di conversazione, a meno che non si sia con le proprie migliori amiche come in “Sex & the City”, ma analogamente non è neppure qualcosa di cui vergognarsi.

Non c’è nulla di male a divertirsi ogni tanto con il proprio organo sessuale (ma anche più volte al giorno, dipende da quello che un desidera): se crediamo il contrario è solo perché siamo cadute in un retaggio maschilista che permea la nostra società. No, l’immoralità è un’altra cosa. Come dice Woody Allen, la masturbazione è «sesso con qualcuno che amo».

Come sempre accade nel sesso, anche con la masturbazione femminile non ci sono grosse regole da seguire. In linea generale, se ci si masturba non perché si è già eccitate ma come preliminare al sesso o per scaricare la tensione accumulata, forse è bene ricorrere a qualche lubrificante. Basta anche la propria saliva se non si ha di meglio a propria disposizione, funziona comunque.

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