Coltivare maijuana in casa non è un reato. Ieri il giudice Franco Attinà del tribunale di Ferrara ha emesso ieri la storica sentenza. In aula, due giovani arrestati dopo un blitz dei carabinieri che hanno trovato nella loro casa quattro piante per 8 grammi di marijuana.

Il loro difensore, Carlo Alberto Zaina, ha sollevato una questione di legittimità per quanto concerne l’art. 73 della normativa in materia di stupefacenti. “Nel caso specifico in sede di indagini era già stata esclusa la detenzione finalizzata alla cessione a terzi ed era chiaro che la produzione di marijuana era destinata esclusivamente all’uso personale.”

L’avvocato sottolinea come l’articolo potrebbe risultare anticostituzionale nel momento in cui equipara i derivati della cannabis, gli oppiacei e la cocaina. Una normativa del Consiglio d’Europa dice che non si possono equiparare droghe pesanti e droghe leggere. Urge una differenziazione. Già in politica qualcuno aveva parlato delle ottime proprietà della marijuana.

Ad aggiungersi una decisione del Consiglio d’Europa, la numero 757/gai del 2004: “Sono punite tutte le condotte concernenti gli stupefacenti, salvo quelle che vedono un uso esclusivamente personale, laddove lo Stato ne ammetta l’uso personale, come l’Italia. Tra queste condotte c’è la coltivazione della cannabis. E in questo caso è provato l’uso personale e gli 8 grami ritrovati in casa degli imputati derivano da questa produzione fai da te”

Il giudice ha accolto le motivazioni del difensore e ha fatto anche di più. Invece di sospendere e rinviare a giudizio il caso, ha assolto subito gli imputati perchè il fatto non è previsto dalla legge come reato, creando un precedente storico.

 

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