Sopravvissuta all'incidente di Beppe Grillo si sfoga: "Voglio parlarci, pretendo la verità"
Si sfoga tra le pagine di Vanity Fair Cristina Gilberti, la ragazza che perse la famiglia in un incidente causato da Beppe Grillo.
Si sfoga tra le pagine di Vanity Fair Cristina Gilberti, la ragazza che perse la famiglia in un incidente causato da Beppe Grillo.
In un’intervista su Vanity Fair, si sfoga Cristina Gilberti, la ragazza che all’età di 7 anni perse i genitori e il fratello in un incidente causato dal leader del Movimento 5 stelle, Beppe Grillo. Era il 7 dicembre 1981 e Grillo fu condannato per omicidio colposo.
Non cerco nulla, se non la verità. Mi rifiuto di essere strumentalizzata da una politica in cui non mi riconosco, e dopo questa intervista non intendo tornare sull’argomento, quindi prego giornalisti e fotografi di non cercarmi più. Chiedo solo di incontrare il signor Grillo. È un gesto che devo a me stessa, ma anche ai miei genitori e a mio fratello, che non possono più parlare: lo faccio io a nome loro. Ogni giorno penso a come sarebbe la mia vita se i miei genitori e mio fratello fossero ancora con me.
Quel brutto giorno Grillo si trovava a Limone Piemonte ed era ospite della famiglia Gilberti. Dopo aver pranzato, decisero tutti insieme di andare a prendere un po’ di sole in una baita raggiungibile solo attraverso una strada non asfaltata. Cristina decide di rimanere a casa con un’amica. Dietro ad una curva, un lastrone di ghiaccio fa slittare l’auto di Beppe Grillo all’indietro, cadendo di muso in un burrone. Solo lui riuscì ad aprire la portiera della vettura e a buttarsi, salvandosi. La famiglia Gilberti morì. Per quell’episodio Beppe Grillo fu condannato per omicidio colposo e per questo motivo non si candiderà. (Uno dei punti fondamentali della Lista 5 Stelle è proprio quello di escludere dalla candidatura le persone condannate per qualsiasi motivo)
Cristina, ora 38enne, vorrebbe solamente conoscere la verità:
Non ho mai avuto occasione di sentirmi raccontare come sono andate le cose direttamente da lui, l’unico che possa davvero farlo. Mi conosceva bene, era amico dei miei, frequentava la nostra casa: come è possibile che in tutti questi anni non abbia mai sentito l’esigenza di vedermi, di chiedermi scusa, almeno di telefonare ai miei genitori adottivi per sapere come stavo?
Chissà se dopo questa richiesta pubblica, il leader vorrà incontrarla.
Sempre sulla cresta dell'onda, non mi sfugge nemmeno uno scoop: le notizie più buffe, scottanti e incredibili passano prima da me!
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