Si è risolta con l’entrata in scena del Tribunale per i minori di Milano, la vicenda che ha come protagonisti due genitori separati e il figlio di 4 anni.
L’origine della disputa ha come soggetto proprio il bambino, o meglio le vaccinazione obbligatorie che egli dovrebbe fare: il padre a favore, mentre la madre fortemente no vax.

Ne parla La Repubblica affermando che sino ad oggi, è sempre stata la donna ad averla avuta vinta sulla questione, tant’è che il bambino non è mai entrato in contatto con nessun tipo di ambulatorio o pediatra.

Per questo motivo, per far fronte alla lite dei due genitori (a pochi giorni dall’approvazione della legge sui vaccini obbligatori per chi si iscriverà a scuola), la parola è passata al tribunale, il quale ha stabilito che saranno i servizi sociali a prendere le decisioni sulla salute, l’istruzione e l’educazione del bambino.

È la prima volta che un caso come questo viene sottoposto alla giurisdizione, poiché in passato ci sono stati casi simili riguardo a vaccini secondari come quello contro l’hiv, l’influenza o la meningite. Quelli di cui invece stiamo parlando sono i primi (primissimi) vaccini che si fanno dalla nascita, fino ai 15 mesi.

Ora i servizi sociali (che già erano in contatto con la famiglia, per un esposto della donna che denunciava l’ex marito di molestie sul figlio) dovranno assicurare al bambino le principali visite di controllo sullo stato di salute e la sua crescita, oltre che le cure necessarie e verificare eventuali incompatibilità riguardo l’assolvimento delle vaccinazioni obbligatorie.

Secondo il padre del bambino e il suo legale, l’avvocato Francesco Miraglia di Modena, il bambino avrebbe forti carenze vitaminiche legate alle dieta vegana che la donna lo obbliga a seguire. Per non parlare del fatto che il piccolo non è mai entrato in contatto con piscine e luoghi pubblici prima d’ora, poiché non vaccinato.
L’uomo, infatti, poteva vedere suo figlio solo in determinati luoghi “protetti” dettati dalla ex moglie (anche a causa della denuncia di molestie da parte della donna).

Il Tribunale dei minori, prendendo in esame entrambe le parti, ha anche annunciato che la donna dovrà regolamentare i rapporti del figlio con l’ex marito, salvo la presenza di gravi ragioni contrarie (che dovranno ovviamente essere riferite ai servizi sociali).

Secondi i giudici, però, la questione risulterebbe talmente grave che in futuro bisognerà limitare drasticamente la responsabilità genitoriale, riferita a tutte le decisioni in campo di educazione e salute del bambino. Ogni decisione, verrà quindi presa dai servizi sociali.

Davvero un triste epilogo, poiché nel caso in cui le decisioni del Tribunale non venissero assolte da entrambi i genitori, il figlio potrebbe essere collocato presso una nuova famiglia.

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