Mara Wilson, l'ex "Matilda sei mitica": "Non sessualizzate le attrici bambine"

L'ex star bambina di Matilda sei mitica ha da tempo abbandonato le scene, ed è tornata a criticare il mondo dell'industria cinematografica, reo di sottoporre i baby attori a una sessualizzazione estremamente pericolosa e a mettere loro addosso pressioni enormi che spesso sono incapaci di gestire.

Aveva appena 12 anni quando decise di ritirarsi dalle scene, e oggi, a 35 anni, Mara Wilson è una portavoce della comunità LGBTQIA+ e, da poco, anche una scrittrice, grazie al libro Good Girls Don’t, uscito da pochi mesi.

Da bambina Wilson ha avuto una carriera strabiliante concentrata in pochissimo tempo, che l’ha vista recitare accanto a mostri sacri come Robin Williams o Danny De Vito. Matilda sei mitica, Miracolo sulla 34a strada e Mrs Doubtfire i titoli che l’hanno avuta come protagonista, prima del ritiro, inaspettato, dal mondo del cinema, di cui non conserva un ricordo propriamente positivo, come ha rivelato in una recente intervista per il Guardian, in cui ha parlato, fra le altre cose, anche della prematura scomparsa della madre.

Da tempo Mara Wilson critica apertamente il comportamento dello star system verso le star bambine, accusandolo di esibirle come “merce da sessualizzare”, e citando l’esempio dei protagonisti di Stranger Things, in particolare di Millie Bobby Brown. “Non ero preoccupata per lei. Almeno non all’inizio – disse tempo fa a Elle –  È nella mia natura preoccuparmi per gli attori bambini, tanto che mia sorella minore mi chiama spesso ‘sorella maggiore di tutti’. […] Poi Millie Bobby Brown ha compiuto 13 anni. La scorsa settimana ho visto una sua foto su Twitter, vestita per una première. Ho pensato che sembrasse un’adolescente. La didascalia della foto, però, diceva: ‘È diventata adulta davanti ai nostri occhi’. Ed era stata twittata da un uomo adulto“.

La stessa sessualizzazione, ai suoi tempi, Wilson l’ha provata sulla pelle:

C’erano persone che mi inviavano lettere inappropriate e pubblicavano cose su di me online – ha raccontato al Guardian – Ho commesso io stessa l’errore di cercarmi su Google quando avevo 12 anni e ho visto cose che non potevo vedere.

Ovvero sue immagini su siti porno, con la sua testa sovrapposta, tramite fotomontaggio, ai corpi di altre ragazze. Mara Wilson ha inoltre aggiunto che, quando aveva sette anni, i giornalisti le chiedevano se sapeva cosa fosse il bacio alla francese, o quale attore trovasse più sexy.

Oggi la trentacinquenne ha trovato anche la sua spiegazione per comprendere come mai tanti ex bambini prodigio finiscano “fuori dai binari” (basti pensare a Lindsay Lohan o a Macaulay Culkin, per citare solo due esempi).

Se metti così tanta pressione su qualcuno, come ti aspetti che non fallisca? – ha detto al giornale britannico, aggiungendo che i suoi genitori sono stati lungimiranti e hanno pensato a mettere da parte i soldi che lei guadagnava, ma che – c’erano molti bambini i cui genitori non l’hanno fatto. Immagina di avere tutta quella pressione e tutti quei soldi… Non mi sorprende che così tanti di noi finiscano per bere, drogarsi e fare festa.

Lei stessa pensava di sé di essere “una perdente, una fallita e una brutta“. Anche perché capiva di non rispondere alle aspettative che la gente aveva su di lei quando la incontrava:

Ho notato come le persone che mi conoscevano fossero deluse dal fatto che non fossi così intelligente, divertente o di bell’aspetto come si aspettavano che fossi. Penso che si aspettassero che fossi Matilda, che è meravigliosa, ma non è reale. Matilda è brillante sotto ogni aspetto. Intelligente, gentile e potente. Poi incontravano me: una strana ragazza socialmente impacciata che a volte si arrabbiava… Ma non riusciva a incanalare quella rabbia in superpoteri.

Ha anche aggiunto che in quegli anni sentiva di vivere con una “favolosa sorella maggiore“, costantemente all’ombra del suo personaggio più famoso. Finché, a 12 anni, con le chiamate dai produttori che iniziavano a scarseggiare e l’ansia di dover rispondere ad aspettative così elevate seppur irreali, Mara Wilson ha sperimentato su di sé depressione e disturbi d’ansia, aggravati dalla perdita della madre a causa di un tumore al seno: “Mi sentivo persa e senza meta – ha spiegato a proposito di quella drammatica pagina della sua vita – Mia madre era una persona onnipresente nella mia vita, non avrei mai pensato che potesse morire“.

All’attrice è stato diagnosticato un disturbo ossessivo compulsivo da uno psichiatra, nello stesso periodo in cui “Stavo iniziando a realizzare cose sulla mia sessualità“.

Wilson ha infatti fatto coming out nel 2016, dopo la strage al locale gay di Orlando, in Florida, in cui persero la vita 49 persone.

Questa sono io ad un club gay quando avevo 18 anni – ha scritto nel post su Twitter con cui ha dato la notizia – Mi sento in imbarazzo a rivedere questa immagine oggi. Essere una ragazza ‘eterosessuale’ quando chiaramente non lo ero… Mi sono sempre sentita la benvenuta lì. La comunità LGBTQ mi ha fatto sentire sempre a casa. Soprattutto qualche anno dopo quando io, ehm, ho imparato qualcosa su me stessa.

All’epoca, però, ha spiegato al Guardian, “ho cercato di ignorare [cose sulla sua sessualità, ndr.], perché ho pensato: ‘Mi stanno già succedendo troppe cose, non posso avere anche questo come problema’. Avevo ossessioni e compulsioni che mi stavano facendo impazzire. Ero sempre preoccupata per Dio, la religione e il mondo. Ero arrabbiata e stressata e mio padre ha detto: ‘Puoi sempre prenderti una pausa dalla recitazione. Così ho fatto.

Una pausa di cui oggi la neo-scrittrice sembra essere più convinta che mai, anche perché, dice ironicamente, non sa se potrebbe rientrare nei canoni estetici imposti da Hollywood:

Non so se sarebbero chiari su cosa fare con una ragazza bassa, ebrea e paffuta. Non voglio che qualcuno mi dica che dovrei perdere peso o che dovrei rifarmi il naso. Per troppo tempo mi sono definita attraverso gli altri, attraverso i media e attraverso l’industria di Hollywood, piuttosto che da me stessa.

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