Licenziata da scuola perché faceva la modella, perché una donna non può essere come Boselli?

Essere insegnanti e allo stesso tempo modelli è una cosa "non accettabile"? A quanto pare la risposta può cambiare, perché se per il bel Pietro Boselli è un "sì" convinto, per Gemma Laird invece pare proprio di no; ma perché? Forse perché è una donna?

Gemma Laird aveva iniziato da una settimana la propria carriera alla Bloemfontein Primary School a Craghead, Inghilterra, quando la dirigente ha deciso di licenziarla. Il motivo? Il secondo lavoro della donna. La ragazza 21enne, madre di una bambina, svolgeva infatti anche il lavoro di modella per il marchio Lexi Fashion e la cosa non è andata giù alla scuola. O meglio, per essere precisi, il secondo lavoro della donna è diventato un problema solo quando qualche genitore dei suoi alunni, trovate foto che ritraevano Gemma in intimo, ha segnalato la cosa, non ritenendola idonea all’insegnamento.

La dirigente ha così provveduto a rimuoverla dall’incarico, preoccupata per la reputazione della scuola, nonostante Gemma avesse avvisato del proprio secondo lavoro ancor prima di essere assunta, ma la sua onestà non è bastata di fronte alle lamentele dei genitori, tanto che la preside si è giustificata affermando di non voler far credere alle proprie studenti che fare la modella sia una strada accettabile. Parole che hanno fatto sentire Gemma “sporca, come se fossi una prostituta”, ha affermato. La donna ora è in causa con l’istituto, in quanto convinta della disonestà del licenziamento.

Ancora prima di valutare se ciò sia giusto o sbagliato, se una maestra che ha a che fare con bambini di cinque o sei anni può o meno mettere in mostra il proprio corpo in un secondo lavoro; non possiamo non pensare a un’altra storia simile, che però ha avuto esiti molto diversi. Ci riferiamo al caso del bel Pietro Boselli, il 27enne di Verona, che da una cattedra di matematica della University College of London è passato a fare il modello per Giorgio Armani, accompagnato dalle innumerevoli lodi e apprezzamenti dell’intero universo femminile.

La carriera del giovane dal corpo statuario, ve lo ricorderete di certo, è partita da una foto scattata da uno studente in aula nel 2014 e da lì poi il successo virale, che lo ha portato tra le grazie dello stilista italiano. Ciò ha poi convinto Boselli ad accantonare momentaneamente l’università, per dedicarsi a tempo pieno a questa seconda professione. In tutto ciò nessuno ha ovviamente avanzato polemiche, anzi, gli elogi per il successo e la bellezza del giovane non si sono sprecati.

Licenziata da scuola perché faceva la modella, perché una donna non può essere come Boselli?
Fonte: web

Chiamateci sospettose, ma a noi risulta abbastanza naturale pensare che la differenza di trattamento tra Laird e Boselli abbia a che fare proprio con il loro sesso. Perché pare proprio che mentre un uomo in intimo non faccia altro che attirare complimenti per i propri addominali, una donna in lingerie invece attira solo polemiche. Ovvio, l’età degli studenti dei due insegnanti era diversa. L’uomo aveva a che fare con universitari, mentre la donna con studenti molto più piccoli. Ciò però non basta per convincerci, anche perché pare proprio che Gemma ci sapesse fare con i bambini e nella sua settimana di lavoro aveva raccolto feedback positivi.

Quello che ci fa storcere il naso è che mentre per un uomo è normale, se non addirittura auspicabile, diventare un modello, per una donna diventa “non accettabile”, usando le parole della stessa dirigente. Possiamo quindi ancora comprendere la discussione che si pone la domanda se sia dignitoso o meno mettere in mostra il proprio corpo, quando si ha una carica importante come quella di un insegnante; ma non possiamo accettare che tale quesito abbia risposte diverse in base al genere dell’interessato. E ciò che ci amareggia ancora di più è che spesso questa disparità di trattamento viene applicata proprio dalle donne stesse, che dovrebbero essere le prime interessate a tutelare la parità.

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