Vorreste iniziare a lavorare a maglia ma non sapete proprio da dove iniziare? Scopriamo insieme perché questo hobby fa bene alla salute, quali sono i materiali e le attrezzature utili per iniziare.

Per entrare a far parte del “knitting club” non vi basta altro che avere tanta volontà e voglia di fare. Niente di meglio che cominciare un nuovo progetto. Lavorare a maglia si può fare ovunque: nel tempo libero a casa, in pausa pranzo in ufficio e anche in vacanza.

Vi basteranno un paio di ferri ed un bel gomitolo per iniziare. Inoltre, lavorare a maglia è considerato quasi terapeutico: migliora il coordinamento, l’umore e soprattutto… rilassa; proprio quello che ci vuole!

Lavorare a maglia, un hobby che fa bene

Non solo è un hobby rilassante che puoi fare a casa, ma il lavoro a maglia può anche aiutare a ridurre la depressione e l’ansia. Non è uno scherzo: sono stati condotti molti studi in tutto il mondo sugli effetti positivi che il lavoro a maglia e all’uncinetto possono avere sulla salute.

Per la fisioterapista inglese Betsan Corkhill, il lavoro a maglia ha portato i suoi pazienti ad evitare ansia, stress, a calmare la paura e le preoccupazioni. La specialista ha notato che i movimenti ritmici ripetitivi inducono una forma di meditazione simile alla mindfulness, uno stato mentale in cui si guarda al momento presente, senza rimuginare sul passato o preoccuparsi del futuro.

Contare le maglie, coordinare le mani, passare il filo stimolano la parte logica del cervello e aiutano a migliorare i problemi sia mentali che fisici.

Come imparare a lavorare a maglia?

Lavorare a maglia è un’attività che va fatta con calma: serve concentrazione e un’ottima coordinazione tra mano e occhio. Come per le bacchette per mangiare giapponese o i pennelli per dipingere, ogni persona può tenere i ferri in modo diverso e non c’è un metodo totalmente sbagliato.

I modi più comuni sono a “ferro libero” (se i ferri sono corti), cioè si impugna il ferro destro come se fosse una penna e la mano e il polso sostengono il peso del lavoro, oppure a “ferro fisso” (con i ferri lunghi), dove lo strumento viene preso come un coltello e trattenuto sotto al braccio. Il ferro destro sarà la nostra guida, mentre il ferro sinistro va impugnato con leggerezza e con il dito sopra la punta.

Per trovare i modelli per i vostri primi progetti potete affidarvi alle riviste più famose in edicola, come Mani di Fata o Dritto e Rovescio e a libri specializzati, ma possiamo anche cercare sul web dove è molto facile trovare modelli da stampare, sia gratuitamente che a pagamento.

I siti più famosi sono Drops Design, pieno di ispirazioni divertenti e di facile navigazione, e Ravelry, community in inglese dove è possibile caricare anche i propri modelli.

Ci sono anche tantissimi blog personali di appassionati di lavoro a maglia, che oltre a fornire gli schemi e tutorial, sono spesso sempre pronti a darvi una mano se avete qualche incertezza, magari sulla lana da usare.

L’attrezzatura necessaria e i materiali

La prima cosa da fare è prendere i ferri: sembra facile, ma è una scelta molto importante che condizionerà sia il vostro modo di lavorare a maglia che il risultato finale. Infatti, anche se si riesce a lavorare con tutti i tipi di ferri,  esistono modelli diversi che vanno scelti in base al tipo di lavorazione che si vuole fare, alla grandezza del filato e in base anche al grado di bravura. I ferri variano di materiale, grandezza e tipologia.

Non si deve scegliere il materiale in base a quello che “ci piace di più”, ma va preso in considerazione il nostro grado di bravura. Per i principianti sono consigliati i ferri di plastica, molto leggeri e flessibili ma anche quelli in bambù e legno che hanno una superficie più ruvida che non fa cadere i punti. Attenzione, però, perché si spezzano più facilmente e possono lavorare tutto il lavoro.

I ferri in metallo sono invece più pesanti ed estremamente lisci, e sono quindi adatti a persone più esperte.

Il diametro dei ferri incide molto sul risultato finale, in quanto con ferri più spessi si otterrà una maglia più larga e lenta, mentre con ferri più sottili avremo un risultato finale con punti più stretti e una maglia più fitta e meno elastica.

La lunghezza dei ferri va scelta in base al tipo di progetto che dobbiamo fare, ma anche basandoci su un fattore di comodità.

I ferri più comuni sono appuntiti da un lato e hanno una pallina sull’estremità opposta che evita ai punti di cadere, ma ci sono anche i ferri a due punte (su entrambe le estremità) usati per lavorare maglie circolari, come i calzini.

Sempre per maglie circolari si possono usare i ferri circolari che sono due ferri uniti tra di loro da un cavo di plastica o nylon flessibile che fa scorrere la maglia e possono arrivare anche a una lunghezza di 120 cm.

Per lavorare i ferri a treccia invece c’è un ferro a uncino specifico.

Importantissimo è anche scegliere il filato. Va fatto in base al nostro gusto e al progetto finale, ma ci sono dei piccoli accorgimenti da seguire.

Innanzitutto, se avete il vostro filato in forma di matassa, la prima cosa da fare è avvolgerlo a gomitolo: sarà molto più comodo quando andrete a lavorare la maglia.

Non sempre gli schemi dei modelli danno indicazioni su quale filato scegliere ma come indicazione generale vale la regola che i filati di origine vegetale come seta, lino e cotone vanno bene d’estate, mentre quelli di origine animale come lana, alpaca o angora sono adatti all’inverno.

Se dovete creare qualcosa di resistente, come una presina o delle pantofole, è meglio scegliere un filato misto ad acrilico o viscosa, mentre per un manufatto più delicato potete scegliere filati più pregiati, ma visto l’alto costo, è consigliato fare prima una prova del modello da realizzare con un filato più economico.

Sull’etichetta del gomitolo, oltre ai grammi e alla resa di quel tipo di filato, è anche consigliato il tipo di ferro da utilizzare.

2 tecniche di lavoro a maglia facili da imparare

Lavorare a maglia può sembrare molto facile, ma non lo è. Tendenzialmente si basa su due tecniche principali: diritto e rovescio. Riuscire a combinare sapientemente questi due tipi di punti significa poter lavorare a maglia.

Ad esempio, se si lavora il primo ferro a dritto e il secondo ferro a rovescio si ottiene la maglia Rasata. Nel caso inverso, si ottiene la maglia Legaccio.

Il punto legaccio è molto semplice. Ecco come si fa: quando si arriva alla fine del primo ferro di maglie a diritto, bisogna trasferire l’intero ferro sulla mano sinistra e ricominciare il processo di lavorazione di ogni maglia da capo.

Se siete curiose, vi consigliamo di cominciare ad apprendere le tecniche di base e di cimentarvi, sperimentando e apprezzando un hobby che, come ricordato, rilassa e aiuta a stare meglio.

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