Bataclan: la Donna Incinta Sospesa nel Vuoto Ritrova l'Eroe che l'ha Salvata

Aggrappata al davanzale del Bataclan con la forza della disperazione e della vita che porta in grembo, una donna incinta grida disperatamente aiuto. Due mani la prendono, la riportano nel locale e poi non se ne sa più nulla. Twitter ora rivela i passaggi successivi della storia, finalmente una storia a lieto fine: ecco com'è andata.

Nelle ore devastanti immediatamente successive agli attentati di Parigi un’immagine – anzi, un video, dal quale poi è stato tratto l’agghiacciante fermo immagine – ha fatto il giro del mondo: tra le raffiche di mitra, le lacrime e le urla di terrore, tra la gente in fuga e i feriti a terra, una donna incinta si aggrappa disperatamente con le mani al davanzale del secondo piano del Bataclan e alla vita: è uscita dal locale per fuggire all’orrore, per salvare la sua vita e quella che porta in grembo.

Non è noto il nome della ragazza, ma quello del suo salvatore sì: Sebastian Besatti. Anche lui è al concerto. Allertato dalle grida della donna, terrorizzata ed esausta, a un soffio dal lasciarsi andare nel vuoto perché le mani non reggono più, la donna chiede a Sebastian di aiutarla: è la sua ultima speranza. Da minuti cerca di attirare l’attenzione delle persone che corrono concitate sotto di lei, ma la paura e la confusione regnano sovrane, e non è nemmeno detto che da 15 metri d’altezza riescano a sentirla.

Sono incinta, aiutatemi,

urla con tutto il fiato che aveva in gola.

Sebastian prende in braccio la donna e la riporta all’interno del locale. Ma da quel momento, tornato nel suo nascondiglio improvvisato, non la rivede più.

Naturalmente Sebastian non si dimentica della donna che ha salvato, e soprattutto non smette di preoccuparsi per le sue sorti. Stesso discorso vale per la donna, che – per il tramite di un amico, Frans Torreele – si mette a cercare il suo eroe tramite Twitter. Non può farlo direttamente l’interessata, perché deve riprendersi e soprattutto riposarsi.

La donna incinta che avete visto tutti nel video, aggrappata alla finestra del Bataclan, sta bene e vorrebbe ritrovare l’uomo che l’ha salvata soltanto per potergli dire grazie.

Ed è così che si scopre che al computo delle altre vittime la sorte non ha voluto aggiungere i nomi di Sebastian, e naturalmente nemmeno della donna e della sua creatura: nell’inferno che è stato Parigi negli ultimi giorni, in almeno un frangente ha vinto la vita.

Rimbalzato di bacheca in bacheca, il tweet raggiunge finalmente quella giusta, quella del fratello di Sebastian, che risponde via mail:

Anche Sebastian è riuscito a fuggire e a mettersi in salvo.

Lì per lì sembra che entrambi vogliano rimanere anonimi: da un lato vorrebbero essere lasciati in tranquillità per elaborare ciò che è appena successo loro, dall’altro hanno già celebrato il loro gesto lontano da telecamere e riflettori e vorrebbero che rimanesse soltanto nel loro cuore e nella loro memoria. Ma il nome di Sebastian poi, non si sa bene come, è uscito e l’uomo è stato rintracciato dal quotidiano La Provence:

Quella ragazza implorava aiuto, eravamo a 15 metri dal suolo. L’ho aiutata a rientrare poi non l’ho più vista. Poi sono tornato al mio nascondiglio: un terrorista mi ha trovato e ha puntato  la canna di un kalashnikov contro la mia gamba.

Sebastian è vivo per miracolo.

Dopo l’annuncio su Twitter, ha spigato Frans all’Huffington Post, Sebastian e la donna si scambiano i numeri di telefono e possono così mettersi in contatto.

A sancire il lieto fine, un ultimo Tweet:

Abbiamo ritrovato l’uomo che ha aiutato la mia amica. Il resto della storia appartiene a loro. Grazie.

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