#iovaccino: Vaccinazioni Obbligatorie a Scuola, ecco la Petizione di queste Mamme

La morte nei giorni scorsi di una neonata di soli 28 giorni per pertosse a Bologna ha riaperto con forza il dibattito sulle vaccinazioni ai bambini. E mentre le organizzazioni sanitarie lanciano l'allarme, due mamme di Cesena hanno lanciato una petizione online per rendere obbligatori i vaccini a scuola e una campagna social contraddistinta dall'hashtag #iovaccino.

Domenica scorsa una neonata di soli 28 giorni è stata stroncata nel giro di 12 ore dalla pertosse, al policlinico Sant’Orsola a Bologna. Un caso raro, visto che nei bimbi sotto i sei mesi la malattia può portare al decesso solo nell’1% dei casi. Purtroppo questo è stato uno di quei casi. Un fatto drammatico, che si innesta nel dibattito che ha ripreso forza negli ultimi giorni sull’opportunità di vaccinare i bambini.

La piccola morta di pertosse era troppo piccola per essere vaccinata: avrebbe dovuto attendere ancora un mesetto. Ma ciò significa che la bimba ha contratto la pertosse da qualcun altro. Una questione che riapre il dibattito sui vaccini, con l’allarme lanciato dall’Istituto Superiore di Sanità – raccolto e condiviso da Aifa e Pediatri – sul sensibile calo di vaccinazioni nel nostro Paese. Da un lato, ci sono i genitori che rivendicano la libertà di vaccinare o meno i loro figli, spesso spaventati dalle eventuali conseguenze di un vaccino; dall’altro si  fa avanti lo spettro del ritorno massiccio di malattie come poliomelite, tetano, difterite ed epatite B, senza dimenticare morbillo, parotite o rosolia che sui bambini possono avere conseguenze fatali.

Walter Ricciardi, neopresidente dell’Iss, ha ricordato all’Ansa che

Se non si ha più la cosiddetta ‘immunità di gregge’ aumenta il rischio che bambini non vaccinati si ammalino, che si verifichino epidemie importanti, che malattie per anni cancellate non siano riconosciute e trattate in tempo.

Il fenomeno, sottolinea la Società Italiana di Pediatria per voce del presidente Giovanni Corsello, è già in atto.

Stiamo assistendo al ritorno di malattie che credevamo debellate. Un esempio tra tutti è la morte di bambini per pertosse, malattia che sta avendo una recrudescenza nei bambini nei primi mesi di vita, proprio per il calo della copertura vaccinale.

Nel mirino sono finite le campagne delle associazioni anti-vaccinali o per la libertà di vaccinazione, che ritengono i vaccini responsabili di patologie gravi, specie nei bambini e in categorie fragili. “Allarmi infondati”, ribattono le autorità sanitarie, che hanno iniziato a segnalare alla Magistratura i genitori che non osservano gli obblighi di vaccinazione per i figli.

In tutto questo si inserisce la presa di posizione di Alice Pignatti, una mamma che, traendo spunto dalla sua storia personale, ha lanciato una petizione su change.org per chiedere al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin l’obbligatorietà delle vaccinazioni nelle comunità scolastiche. In pochi giorni, sono arrivate quasi 20mila adesioni su un obiettivo iniziale di 25mila.

Mia figlia si è ammalata di pertosse a sole sei settimane di vita – ha raccontato Alice a Il Resto del Carlino -. È una malattia terribile per una bimba così piccola. Probabilmente l’ha contratta dal fratello più grande che va all’asilo e che non ha ancora fatto il richiamo del vaccino. Il primo mese dopo il contagio l’ho trascorso a dormire seduta sul divano con la mia piccolina sdraiata addosso perché tutte le volte che la facevo distendere andava in deficit respiratorio e diventava cianotica. Siamo stati ricoverati in Pediatria. Ora ha il sonno disturbato, quando ha la tosse non mangia e avrà per diversi anni un’immunodepressione importante che la porterà a subire, più di altri, le conseguenze di banali raffreddori e influenze. Credo sia importante valutare, quando non si vaccina, che si vive immersi in una comunità e che un bimbo non vaccinato all’interno di una scuola può essere, suo malgrado, non solo più facilmente esposto a infezioni, ma anche portatore di patologie che poi possono colpire intere famiglie.

Nel testo che accompagna la petizione, si legge:

I danni provocati dalla diffusione di informazioni tendenziose da parte delle associazioni antivax stanno trasformando la nostra comunità: sono riapparse malattie che si credevano debellate, sono morti neonati e immunodepressi che non potevano usufruire della copertura vaccinale e si sono diffusi atteggiamenti irresponsabili nei confronti dei nostri figli. Costoro stanno diffondendo informazioni smentite dall’OMS e da diverse ricerche scientifiche, stanno defraudando i genitori instillando la paura del complotto e stanno generando effetti a catena catastrofici nelle comunità scolastiche. È ora di intervenire. Perché la loro libertà finisce dove inizia la nostra. La nostra libertà di crescere figli sani e di inserirli in comunità scolastiche sicure. Chiediamo che i vaccini diventino obbligatori per l’accesso alle strutture scolastiche come avviene in altri paesi per garantire ai nostri figli un futuro migliore.

campagna io vaccino e petizione online
Fonte: Facebook @Miriam Maurantonio

La campagna è diventata virale. Ed è contraddistinta dall’hashtag #iovaccino: sui social si stanno moltiplicando le immagini di genitori che mostrano il cartello “#iovaccino, no alla #disinformazione“. Alla petizione online, dunque, si affianca una campagna fotografica su Twitter, Facebook e Instagram “per una maggiore diffusione del messaggio”, spiega Miriam Maurantonio, promotrice dell’iniziativa fotografica. Una delle foto è proprio di Miriam Maurantonio che da due anni gestisce il gruppo Facebook Consigli da mamma a mamma Emilia-Romagna con 11.800 affiliati circa. Sulla pagina, anche grazie a esperti in campo medico, vengono trattate tematiche legate alla salute dei figli, e il vaccino è uno degli argomenti più seguiti.

io vaccino campagna sensibilizzazione
Fonte: Facebook @Miriam Maurantonio

A livello politico, in Parlamento è arrivata l’interrogazione al ministro Lorenzin del deputato Pd Filippo Crimì:

Il calo delle vaccinazioni è preoccupante, occorrono provvedimenti anche per vincere l’immotivata diffidenza verso i vaccini.

Dal canto suo, circa un mese fa, il Ministro Beatrice Lorenzin aveva affermato all’Ansa che “non bisogna aver paura delle vaccinazioni”, proprio all’uscita del centro vaccinale di via Plinio a Roma dopo aver vaccinato con l’esavalente i due figli Lavinia e Francesco nati lo scorso giugno.

È andato tutto benissimo – ha affermato -. Ho vaccinato i miei bambini. Penso che nessuno più di me abbia dati, la casistica degli effetti collaterali, sia informata da tutti i punti di vista. Spero che il fatto che io sia così tranquilla nel vaccinare i miei figli possa tranquillizzare le tante mamme che ancora oggi hanno paura a vaccinare, non bisogna avere paura delle vaccinazioni. Le vaccinazioni salvano i nostri bambini e quelli che vivono intorno a loro perché i virus vivono in mezzo a noi, soltanto grazie alle vaccinazioni di massa questi virus non entrano nella nostra vita. Vediamo che cosa accade quando ci sono delle falle nel sistema, bambini che muoiono di morbillo, epidemie di pertosse, casi di meningite e quindi queste sono cose molto serie. Ho parlato con altre mamme in questi mesi, tutte mi hanno chiesto se avrei vaccinato i miei figli: l’ho fatto con la massima serenità.

In aiuto di chi avesse dei dubbi, intanto, ha debuttato il call center nazionale Vaccini e Vaccinazioni promosso dal Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (CCM) del ministero della Salute e dall’Università degli Studi di Foggia a cui fa capo il progetto. Il numero verde 800 56 18 56 sarà attivo il lunedì dalle 10 alle 18.

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