Soffre di Biid: 21enne si fa Versare detersivo negli Occhi per diventare Cieca

La sindrome Biid, Body Integrity Identity Disorder, è un disturbo psicologico devastante: le persone che ne sono affette, perfettamente sane, desiderano ardentemente che il loro corpo venga mutilato in qualche sua parte. Jewel Shuping ha scelto di diventare cieca, facendosi versare dal suo psicologo del detersivo negli occhi.

Si chiama Body Integrity Identity Disorder (l’acronimo è Biid) ed è una condizione psicologica molto grave, simile, per certi versi, al disordine dell’identità di genere. È un disturbo quasi inimmaginabile, che provoca enorme sofferenza in chi ne è colpito: le persone che ne sono affette desiderano avere qualche grave handicap per poter raggiungere una sorta di completezza che sentono di non possedere.

Ed è proprio il Biid la patologia che ha spinto Jewel Shuping, una donna del North Carolina, a diventare volontariamente cieca.

Il fatto pare risalga al 2008 (anche se alcune fonti online riportano 2006), quando Jewel – nata perfettamente sana, come pressoché tutte le persone affette da Biid – aveva soltanto 21 anni. Ed è la stessa Jewel ad aver raccontato nei giorni scorsi in un video su YouTube di essersi fatta versare deliberatamente del detersivo negli occhi per poter essere cieca. Non l’ha fatto da sola: ha chiesto, e ottenuto, l’aiuto di uno psicologo che l’aveva in cura; dopo un percorso di analisi fatto insieme, lo specialista si è convinto che fosse la soluzione migliore.

Jewel Shuping, oggi 30enne, ha rivelato di essere stata ossessionata dalla cecità sin dall’infanzia:

Non era raro che mia madre mi trovasse ad aggirarmi per i corridoi di notte, quando avevo tre o quattro anni. E dall’età di sei anni, il pensiero di essere cieca mi rassicurava totalmente.

Così Jewel trascorreva ore ed ore a fissare il sole, sperando che la luce diretta dei raggi le danneggiasse la vista.

Jewel Shuping, affetta da biid, nell'infanzia
Jewel da bambina – Fonte: dailymail.co.uk

Crescendo l’ossessione non è diminuita. Tutt’altro. Durante l’adolescenza Jewel ha imparato da sé a muoversi tranquillamente indossando occhiali da sole neri molto spessi, a 18 anni ha preso il suo primo bastone e a 20 conosceva perfettamente il linguaggio braille.

Mi comportavo esattamente come una persona non vedente, ma non lo ero: fingevo. L’idea nella mia mente, però, non se ne andava, e intorno ai 21 anni è diventata come la sirena di un allarme costantemente in funzione.

La vita di Jewel è proseguita in questo modo sino a che la ragazza ha trovato uno psicologo disposto ad aiutarla nel suo intento di diventare cieca. Nel 2008 (o 2006 come riportano alcune fonti), a Jewel è stato versato negli occhi del collirio anestetico seguito da gocce di detersivo. Il dolore era straziante, atroce, ma la prospettiva di diventare cieca rendeva Jewel felice.

I miei occhi urlavano, e sentivo che alcune gocce di detersivo mi colavano sulla guancia, ustionandola. Ma tutto ciò a cui riuscivo a pensare era ‘Sto per diventare cieca, quindi va tutto bene’.

La giovane in seguito è stata ricoverata in ospedale, dove i medici hanno tentato l’impossibile per restituirle la vista. 

Quando mi sono svegliata, il giorno dopo, ero piena di gioia, almeno finché non ho aperto gli occhi. Nel momento in cui mi sono accorta che potevo vedere lo schermo del televisore mi sono infuriata.

Tuttavia, nel giro di sei mesi, la sua vista è diminuita progressivamente sino a scomparire del tutto.

Quando la famiglia di Jewel – convinta che la cecità della giovane fosse stata provocata da un incidente – è venuta a sapere la verità, l’ha ripudiata. Ma Jewel ha ricevuto supporto dal suo ex ragazzo Mike, cieco per cause naturali.

Jewel Shuping
La famiglia di Jewel – Fonte: dailymail.co.uk

Jewel ora sta studiando per conseguire una laurea in scienze dell’educazione e non è per niente pentita di ciò che ha fatto. Vuole solo aiutare altre persone non vedenti a condurre una vita indipendente; Jewel sta inoltre cercando di diffondere consapevolezza attorno al Biid, incoraggiando le persone che ne sono affette a cercare un supporto professionale.

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