Cosa fa una ragazza alla pari, come diventarlo e le migliori destinazioni

Come si diventa ragazza alla pari? Vediamo quali sono i ruoli e le responsabilità di un au pair, un'esperienza lavorativa e umana bellissima, e le migliori destinazioni per un'avventura unica insieme alla famiglia ospitante.

Un’esperienza di lavoro, ma anche e soprattutto di crescita: fare la ragazza alla pari è un’opportunità molto interessante, che regala un bagaglio di esperienza invidiabile, da inserire nel curriculum. Ma di cosa si occupa esattamente una ragazza au pair, e come lo si diventa? Non è difficile, ma per intraprendere questo percorso bisogna avere la giusta convinzione e consapevolezza.

Rimanere lontani da casa diversi mesi, probabilmente per la prima volta, non è semplice. Pertanto, è necessario conoscere tutto il possibile su come funziona il mondo degli au pair, per non trovarsi impreparati. Se frutto di una scelta ponderata, allora la ragazza alla pari può diventare un’esperienza davvero incredibile.

Cosa fa una ragazza alla pari?

Prima di comprendere cosa fa esattamente una ragazza alla pari è necessario chiarire il fatto che, nella maggior parte dei Paesi, questa esperienza può essere fatta da persone di qualsiasi sesso. Esistono ancora governi che limitano invece il lavoro alle sole donne.

Il termine originario è au pair, che significa appunto “alla pari“, senza specificare che si tratti di una ragazza o un ragazzo. Nella lingua italiana è diventata nota l’espressione al femminile. Tuttavia, possiamo parlare indistintamente di ragazza o ragazzo alla pari, così come il termine ancora più corretto, persona alla pari.

Ma perché si dice “alla pari”? Un au pair un aiutante proveniente da un paese straniero, che vive insieme a una famiglia ospitante, per la quale svolge dei lavori. In genere, le persone alla pari sono considerate parte della famiglia per il periodo di soggiorno, assumendo una parte della responsabilità nell’assistenza di bambini e in faccende domestiche.

Per il loro contributo, ricevono un’indennità monetaria che possono sfruttare per uso personale, nel loro tempo libero. Il rapporto è pertanto equo, perché entrambe le parti guadagnano qualcosa di vantaggioso e positivo.

Esistono ovviamente degli accordi e delle regole precisi tra i Governi del Paese ospitante e le famiglie, sulla quantità e sulla qualità del lavoro svolto. Così come sull’età degli au pair, che solitamente vanno dalla metà dell’adolescenza fino ai 25-30 anni. Ciò che differenzia una ragazza alla pari da lavori simili è che è ritenuta parte integrante della famiglia, non come una dipendente.

Nel tempo libero, che viene sempre garantito quando le mansioni non sono necessarie, i ragazzi alla pari cercano di studiare il più possibile la lingua del Paese in cui si trovano. Ma anche di viaggiare, di fare il maggior numero di esperienze che in un viaggio indipendente o una vacanza risulterebbero più complicate, oltre che costose. Le testimonianze di persone che hanno fatto l’au pair sono tantissime, e la maggior parte di esse riportano storie ed esperienze molto positive, specialmente proprio per quanto riguarda il rapporto creato con la famiglia.

Responsabilità e ruoli

La persona alla pari quindi non è dunque da confondere con altri lavori, come la babysitter o una persona delle pulizie, che funzionano in maniera diversa, con un rapporto diverso tra datore di lavoro e dipendente. Le responsabilità e i ruoli di un au pair si possono riassumere con questi esempi:

  • intrattenere e controllare i bambini della famiglia;
  • accompagnare i bambini o andare a prenderli a scuola e ad altre attività extra scolastiche;
  • cucinare quando non ci sono i genitori;
  • aiutare i bambini con i compiti, nell’igiene personale, metterli a letto, organizzare attività da fare insieme;
  • fare le spese, quando richieste dai genitori;
  • svolgere faccende di casa come la lavastoviglie o la lavatrice.

Da questo si può comprendere che il ruolo principale di un au pair è prendersi cura dei bambini, anche se poi può riguardare altri aspetti della casa e della famiglia. Le ore di lavoro, come dicevamo, variano a seconda del Paese, e possono essere un part time di 20 ore, fino a un full time di 40 ore settimanali. Tra le regolamentazioni dei governi c’è la necessità di dare la possibilità alla ragazza o ragazzo alla pari di frequentare un corso di lingua e avere abbastanza tempo libero.

Come diventare ragazza alla pari

ragazza alla pari
Fonte: iStock

Per diventare ragazza alla pari è necessario possedere i requisiti richiesti, e in questo caso fare domanda a una agenzia di collocamento per au pair. Online è possibile trovare siti di agenzie, sui quali iscriversi e mandare la propria domanda facilmente. I principali requisiti necessari per essere presi in considerazione come au pair sono 7.

1. L’età

Per poter fare l’esperienza di au pair bisogna avere un’età compresa tra i 18 e i 30 anni di età. Questa fascia varia leggermente a seconda del Paese ospitante, anche a seconda se gli au pair provengono dall’UE o da fuori di essa. Negli USA, una delle nazioni maggiormente richieste, l’età massima per un au pair è di 26 anni.

2. La lingua

Per poter trascorrere un periodo all’estero come ragazza alla pari è importante conoscere l’inglese o la lingua del paese scelto. Questo per poter comunicare senza problemi linguistici con la famiglia ospitante. Nella maggior parte dei paesi è sufficiente conoscere l’inglese, per poter poi imparare o perfezionare la lingua del paese ospitante nel periodo di au pair. Esistono regolamenti che richiedono specificatamente la frequenza ad un corso di lingua durante il soggiorno.

3. L’esperienza con i bambini

Dal momento che le mansioni principali di un au pair riguardano i bambini, aver avuto esperienze in lavori, volontariato o anche personali nella cura e gestione di bambini aiuta molto. In caso contrario, è comunque importante che a un ragazzo o ragazza alla pari piaccia lavorare con i bambini, che ne sia capace o incline a imparare.

4. Il visto

In diversi paesi esteri è necessario ottenere il visto per poter trascorrere mesi lavorando, anche come au pair. Sui siti di agenzie per diventare au pair sono riportati i regolamenti di ogni Paese ospitante, per comprendere le modalità e le tempistiche in ogni caso specifico.

5. Il diploma

Solitamente il diploma di scuola superiore è sufficiente alla famiglia ospitante, come requisito. C’è chi potrebbe richiedere anche eventuali certificati o documenti che provino l’esperienza nell’ambito dell’assistenza all’infanzia. L’educazione è quindi un requisito importante.

6. Lo status famigliare

Tra i requisiti per diventare au pair c’è anche la richiesta che la persona non abbia figli a proprio carico. Questo requisito, che sembra essere poco inclusivo, è richiesto anche per ottenere il visto. In alcuni paesi anche che non sia sposata, e che quindi in sostanza non abbia ancora creato un nucleo famigliare.

7. Altri requisiti

Per poter trascorrere un anno all’estero come au pair è richiesto di essere in salute e non avere malattie croniche che richiedono cure specifiche. Inoltre, bisogna ovviamente avere la fedina penale pulita e sufficiente denaro per pagare le spese di viaggio di andata e ritorno dal proprio paese a quello ospitante. Dare anche la disponibilità generalmente di un anno, avere maturità, apertura mentale, flessibilità, empatia e grande motivazione.

Le migliori destinazioni

Le agenzie per au pair offrono esperienze in tutto il mondo, infatti ogni cultura ha il proprio fascino e varrebbe la pena visitare ogni paese. Tuttavia, ogni nazione ospitante ha caratteristiche che fanno più o meno al caso del ragazzo o ragazza che vuole partire. Vediamo le migliori destinazioni per ragazzi alla pari che partono dall’Italia.

Australia

L’Australia è sicuramente una delle destinazioni migliori per diventare ragazzi alla pari. Un mix di culture e paesaggi incredibili, tante possibilità per visitare, l’oceano e le spiagge, una realtà dinamica e nuova, molto diversa dalla quotidianità in Italia. L’orario di lavoro è di circa 30 ore settimanali, con un’ottima “paghetta” rispetto ad altri paesi.

Berlino

Berlino è una delle capitali europee più all’avanguardia, dove la storia è ancora forte, con il Muro e i musei della Shoa, ma ha lasciato spazio alla contemporaneità. Una città di arte, cultura, innovazione, dove è possibile trovare corsi ed esperienze diversi. Inoltre, a Berlino si può imparare o perfezionare il tedesco, una lingua che per un italiano può risultare sicuramente utile.

In Germania un au pair lavora circa 30 ore a settimana ma non più di sei ore al giorno, con 4 settimane di ferie all’anno e un giorno e mezzo di riposo a settimana. Il contributo mensile è di circa 260 euro, a cui si aggiungono 50 euro per un corso di lingua.

Svezia

Anche in Svezia il clima non aiuta i più freddolosi e gli amanti dell’estate, ma è l’ideale per chi vuole fare un’esperienza diversa. I paesi scandinavi offrono molto ai giovani, programmi e corsi all’avanguardia, ma anche movida e voglia di ritrovarsi e fare festa. Stoccolma è una città moderna e multiculturale con tanti quartieri pensati per gli studenti, dove poter imparare una lingua difficile e affascinante come lo svedese, un plus da inserire nel curriculum.

Londra

Gli affitti e le vacanze a Londra non sono economici, fare l’esperienza au pair qui è un modo per visitare una delle capitali europee più belle e interessanti, senza pagare l’affitto. Anche in questo caso, le famiglie ospitanti si trovano soprattutto nella periferia, ma si possono trovare anche occasioni in centro.

In Inghilterra i requisiti cambiano leggermente rispetto a quelli già citati pere le au pair: età tra i 17 e i 27 anni, naturalmente buon inglese, da 25 a 35 ore di lavoro a settimana a seconda delle esigenze della famiglia, contributo extra indicativo di 100 sterline settimanali, 2 giorni liberi a settimana e due settimane di ferie all’anno, vitto e alloggio, trasferimento a carico della ragazza alla pari, necessità di tessera sanitaria europea.

Madrid

Anche la Spagna è un Paese assolutamente interessante, più simile all’Italia come clima e abitudini, ma che regala grandi esperienze. Inoltre, non si impara l’inglese ma lo spagnolo: Madrid è la destinazione ideale per chi vuole imparare una nuova lingua, che è una tra le più parlate al mondo. In Spagna il contributo au pair varia fra i 50 e i 70 euro alla settimana per circa 30 ore di lavoro settimanali e un giorno libero a settimana; non ci sono regole precise per le ferie, ma possono andare da 2 a 4 settimane all’anno.

Boston

Gli Stati Uniti sono una Nazione grandissima, esistono molte possibilità per diventare ragazza alla pari. Solitamente si sconsigliano le due grandi città di New York e Los Angeles come sede del soggiorno, prediligendo famiglie e abitazioni della periferia. Ma anche città come Boston, nel Massachusetts, o negli stati centrali, che permettono di immergersi nella vera quotidianità di un americano, studiare la lingua, la cultura e le tradizioni, e potersi spostare sia a Ovest che a Est degli USA durante le visite del tempo libero.

Il programma alla pari negli Usa dura un anno, il compenso extra è di circa 200 dollari settimanali. Le ore di lavoro settimanali possono arrivare a 40/45 ma molti programmi offrono il biglietto di andata e ritorno e facilitazioni per ottenere il visto visa J1, un’assicurazione medica e, a seconda dell’organizzazione cui ci si rivolge, si può godere anche di un contributo per frequentare un corso di lingua.

Cina

Per un’esperienza davvero unica, la Cina è sicuramente una meta au pair che merita. Nonostante le ore di lavoro dipendano dai bisogni della famiglia ospitante, una ragazza alla pari in Cina lavora circa 30 ore alla settimana. Ricevendo un contributo mensile che varia dai 700 ai 2000 yuan al mese, equivalenti a circa 100-300 euro. Si può anche scegliere di fare ore extra di lavoro, e decidere se essere pagato oppure considerarle un bonus vacanze per il futuro.

Il vantaggio maggiore di questa esperienza è lo studio del cinese, una lingua sempre più in crescita nel mondo, che può aprire molte porte in ambito lavorativo.

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