Ragazze quante volte vi siete trovate davanti ad un manichino di una vetrina e lo avete guardato con fare sconsolato? Magari il vestito o l’accessorio esposto erano bellissimi, ma indossati dal corpo plastico davanti a voi vi hanno scoraggiate. Ed ecco che nelle mente sono rimbalzate frasi del tipo: “Sono troppo in carne, non fa per me” oppure “Stupendo, ma può indossarlo solo una modella”. Situazione ricorrente, che vi suona familiare vero?

La scorsa settimana un qualcosa di simile è accaduto anche a Laura Berry, ragazza inglese originaria di Gloucestershire (Regno Unito) che si è recata da Topshop per fare un po’ di shopping. L’obiettivo era acquistare un nuovo paio di jeans, ma Laura è uscita dal negozio a mani vuote. Nello store era in vendita qualche modello interessante, ma i manichini avevano fattezze irreali. Ed ecco spiegato il motivo dell’insoddisfazione della ragazza.

La giovane inglese ha così scattato una foto che metteva in evidenza le gambe troppo esili del manichino e ha deciso di scrivere su Facebook una vera e propria lettera di protesta. Parole taglienti e frasi critiche nei confronti del noto marchio, reo di mancare di sensibilità nei confronti di “una generazione di giovani estremamente consapevoli del proprio corpo”:

Caro Topshop, siamo circondati da donne e uomini che combattono quotidianamente una dura battaglia contro un’errata immagine del proprio corpo. E allora come si può giustificare il manichino esposto nel tuo negozio? È talmente magro da sembrare ridicolo.

Laura Berry ha poi rincarato ulteriormente la dose, sostenendo che ogni persona dovrebbe sentirsi a proprio agio con il proprio fisico. E ha posto l’attenzione sul fatto che molte giovani donne rischiano di aspirare ad un’immagine irreale, come quella proposta dal manichino incriminato:

Anche molte persone intelligenti, forti, belle e di qualsiasi età sicuramente si sono sentite insicure davanti ai vostri manichini o guardando le vostre pubblicità.

Dear Topshop, having been paid yesterday, I decided to spoil myself by purchasing a new pair of my favourite Jamie…

Posted by Laura Kate Berry on Mercoledì 22 luglio 2015

La protesta di Laura è piaciuta agli internauti ed è stata condivisa anche da altre persone. Il suo post ha totalizzato migliaia di like e ha destato l’attenzione anche della nota catena di abbigliamento. Non è mancata, infatti, la puntuale risposta di un responsabile di Topshop che ha specificato come i manichini rappresentino delle misure standardizzate. L’eccessiva stilizzazione, inoltre, è legata al maggiore impatto che l’insieme dei capi deve avere all’interno del punto vendita.

Potete immaginare come le critiche sul web siano diventate talmente accese che il noto marchio di abbigliamento ha replicato nuovamente, dichiarando che dopo i reclami ricevuti si rivolgerà ad un’altra società per la fornitura dei manichi da proporre ai clienti. C’è da crederci? Solo il tempo ci darà una risposta.

In ogni caso, la protesta di Laura partita da Facebook è successivamente sbarcata anche su Change.org. Attualmente, infatti, è stata creata anche un’apposita petizione on-line per far sì che i negozi di abbigliamento inglesi si adattino alle forme reali della utenti.

Sono curiosa di sapere se tutto avrà esito positivo. Voi cosa ne pensate ragazze?

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