Anche voi, come me, vivete con il cellulare sempre a portata di mano? Durante la giornata avete sempre occhi e orecchie sull’attenti, pronti a captare eventuali chiamate ed sms in arrivo? Ebbene: ci sono brutte notizie in arrivo per noi. Da una recente ricerca americana, infatti, è emerso un dato inquietante: utilizzare lo smartphone più di 68 minuti al giorno sarebbe indice di depressione.

Vi sembra incredibile? Anche a me. Ma a sostenerlo è uno studio condotto dal professor David Mohr della Northwestern University Feinberg School of Medicine, prestigioso ateneo degli Stati Uniti. Secondo quanto scoperto dal gruppo di ricerca, infatti, gli individui sani (ovvero quelli che hanno un “rapporto sereno con se stessi e con gli altri”) utilizzano lo smartphone solo 17 minuti al giorno. Detta così, io dovrei essere davvero un caso clinico.

Ma c’è di più. Lo studio ha evidenziato come gli individui depressi utilizzino mediamente il proprio smartphone 68 minuti al giorno. E i dati sembrano non essere campati in aria: i ricercatori hanno reso noto, infatti, che il livello di precisione del loro test è pari addirittura all’87%. Sto davvero sudando freddo.

Il professor Mohr ha commentato con queste parole l’esito della ricerca:

Lo studio dimostra che le persone usano il cellulare credendo di poter evitare problemi e relazioni difficili. Il metodo che abbiamo utilizzato per condurre l’esperimento si chiama PHQ-9. Si tratta di un questionario che indaga i sintomi emozionali delle persone, come la tristezza, la perdita di piacere, i disturbi del sonno o dell’appetito.

Faccio finta di continuare ad essere scettica per evitare di darmi la zappa sui piedi da sola. Ma sono la prima ad essere consapevole che oggigiorno si rischia di trascorrere più tempo con lo smartphone che con gli amici, interagendo più con la tecnologia che con le persone reali. Sicuramente la vita quotidiana frenetica e gli spostamenti talvolta ostici rendono tutto più complesso. Mentre trovare il tempo per una telefonata, per un sms o per un commento sui social richiede di contro poca fatica e poco tempo. Ma davvero questo “abuso” nell’utilizzo degli smartphone è indice di qualche disturbo più serio?

Secondo lo studio della Northwestern University Feinberg School of Medicine sì. Secondi i ricercatori, inoltre, è proprio il cellulare che incrociando i dati dei nostri spostamenti tracciati dal Gps può dirci se siamo depressi oppure no. E c’è di più: il telefonino sarebbe addirittura in grado di individuare i sintomi della depressione e la sua gravità. Stiamo parlando di fantascienza?

Ahimè no. Secondo gli studiosi, semplicemente, più tempo una persona passa al telefono più è probabile che la stessa tenda alla depressione. Per non banalizzare, però, è fondamentale anche analizzare le altre attività svolte durante la giornate: essere eccessivamente sedentari, infatti, può essere un altro campanello d’allarme. Se, dunque, il Gps dello smartphone indica che un individuo trascorre la maggior parte del proprio tempo a casa (o esce molto poco) è facile supporre che ci sia tendenza ad isolarsi. E secondo gli studiosi anche la mancanza di motivazione nell’uscire può essere un ulteriore indice di depressione.

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