Violenza femminile: un tema delicato, del quale non si parla mai abbastanza. Perché sappiamo bene che molte donne subiscono torture quotidianamente. Talvolta vengono aggredite da estranei, ma molto (più) spesso i carnefici sono i famigliari, gli amici, i compagni, i mariti, i fidanzati. Le persone più vicine, che anziché proteggerle diventano pericolose minacce.

Com’è accaduto alla blogger irlandese Emma Murphy, 26 anni di Dublino, madre di un bambino di due anni. La ragazza ha voluto rompere il silenzio e ha raccontato in un video-denuncia cosa le sta accadendo: l’ex fidanzato e padre di suo figlio l’ha picchiata più volte. E così la giovane donna è apparsa in rete con un occhio nero e alcune ferite per portare la propria testimonianza e raccontare le violenze subite.

Un video scioccante che pone l’attenzione su un argomento delicatissimo: la violenza domestica. Immagini nitide e chiare in cui Emma mostra i segni del pugno che le ha inferto il suo ex compagno. Il motivo dell’ingiustificabile scatto d’ira? Una reazione violenta ad un’accusa di tradimento da parte della compagna. E fortunatamente la ragazza ha trovato la forza di reagire:

Non era la prima volta che mi picchiava. Per un anno e mezzo mi ha anche ripetuto che sono paranoica, psicopatica, pazza ed insicura. Alla fine ho capito che questo atteggiamento non è più accettabile, non è giusto alzare le mani su una donna o torturarla mentalmente.

Purtroppo sappiamo bene che Emma Murphy non è un caso isolato. Secondo i dati forniti da Woman’s Aid solo in Inghilterra ogni settimana vengono uccise due donne da ex partner. Un dato terrificante, al quale si sommano anche quelli della polizia britannica che afferma di aver gestito oltre 1.1 milioni di casi di violenza domestica su donne. Tenete presente che in media una vittima subisce circa 30 abusi prima di rivolgersi alla polizia.

Sono numeri impressionati, terribili, ingiustificabili. E anche l’Italia non è esente da tale terrificante statistica: nel 2013, ad esempio, sono state uccise 179 donne, ovvero una vittima ogni due giorni.

Il video-denuncia è stato postato su Facebook dalla stessa Emma e ha scosso l’opinione pubblica: in poche ore è stato visto più di 1,7 milioni di volte ed è stato condiviso da circa 35.000 persone. La ragazza, visibilmente scossa e in lacrime, ha motivato così la propria scelta di diffusione pubblica:

Ho bisogno di fare tutto questo non solo per me stessa, ma anche e soprattutto per mio figlio. Spero che si sensibilizzi anche l’opinione pubblica e che il mio dolore possa essere d’aiuto a qualche altra donna in difficoltà. Tutto questo è difficile per me, ma devo fare la cosa giusta. E questa lo è.

La ragazza ha anche lanciato un appello alle donne che vivono situazioni di pericolo, invitandole ad andare via di casa se temono per la sicurezza e l’incolumità di loro stesse e dei loro figli. Come lei, che finalmente ha trovato il coraggio di rivolgersi ai familiari e agli amici per cercare sostegno ed aiuto. Purtroppo, infatti, gli episodi violenti non sono quasi mai casi isolati: generalmente sono destinati a ripetersi periodicamente.

A Emma va tutto il nostro sostegno, nella speranza che la sua toccante esperienza possa essere d’aiuto anche per altre vittime di violenza.

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