Uno degli aspetti più piacevoli della stagione estiva è quello di poter andare in spiaggia, sedersi in riva al mare e immergersi nell’acqua salata concedendosi lunghi bagni. Ma per gli assidui frequentatori dei litorali americani potrebbe non essere proprio così. Una notizia scioccante, infatti, arriva direttamente dagli Stati Uniti: in Texas e in Florida sono stati scoperti dei batteri potenzialmente mortali e la notizia è stata diffusa sui social e in televisione.

La ABC News, infatti, ha reso noto che 23 spiagge del Texas,  17 delle quali nella zona di Galveston, presentano livelli elevati di Vibrio vulnificus, ovvero terribili batteri enterococchi. Ma quali rischi possono correre, quindi, gli incauti bagnanti? Chi scoppia di salute può arrischiarsi ad entrare in acqua tranquillamente, ma le persone con un sistema immunitario debole o con ferite aperte è bene che ci pensino due (tre, quattro… mille) volte. Il perché? È presto detto: questi microscopici organismi sono portatori di sgradevoli e gravi infezioni.

Ma i dati riportati dalla ABC News bastano a far scattare l’allarme balneare? Le notizie ufficiali riportate dai funzionari statali parlano della “presenza una specie di microrganismi che si trova in acqua salata e che ha infettato almeno otto persone, uccidendone due“. Ma tutte noi sappiamo bene che fa più rumore un albero che cade, rispetto ad una foresta che cresce. E che spesso vengono riportate notizie allarmanti che sarebbe meglio prendere come semplici avvertimenti.

Il Distretto Sanitario della Contea di Galveston, infatti, ha reso noto su Facebook che il 94 per cento delle spiagge locali è in realtà priva di qualsiasi tipo minaccia batterica.  A cosa si deve credere allora? Nel dubbio, qualora doveste capitare in vacanza da quelle parti (fortunate!), vi consiglierei di controllare gli avvisi locali o quelli pubblicati on-line prima di entrare in acqua.

Tornando al batterio incriminato, comunque, sempre la ABC News ha reso noto che la rara infezione causata da questo microrganismo si diffonde attraverso l’acqua salata del mare e l’assunzione di pesce crudo direttamente pescato in tali acque. Fortemente infettiva, è destinata a colpire la pelle o il tratto gastrointestinale, causando ulcere e infezioni che, nei casi più seri, possono risultare anche potenzialmente mortali. Tutto questo, però, solo in presenza di ferite aperte e non perfettamente cicatrizzate o di un sistema immunitario debole.

Se ancora non ci credete, una testimonianza reale arriva dal quarantaseienne americano Zach Motal. In vacanza a Fort Myers Beach in Florida, al pomeriggio nuotava tranquillamente in mare e 11 ore più tardi veniva ricoverato in ospedale con un piede gonfio e viola a rischio amputazione. Il batterio mangia-carne stava letteralmente distruggendo i suoi muscoli, i nervi e i vasi sanguigni. Queste le parole dell’uomo intervistato su Fox 13 News Tampa Bay:

Mi hanno portato in terapia intensiva e nel giro di poche ore stavo per perdere il piede. Il medico ha detto che se non fossi venuto subito in ospedale quasi sicuramente sarei morto.  Sento il bisogno di raccontare la mia storia: il pubblico ha bisogno di sapere che esistono dei batteri carnivori nel mare della Florida.

Per fortuna, quindi, che noi possiamo goderci il nostro splendido mare italiano. Molto, molto lontano da lì.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!