Sembra fantascienza (e forse anche lo è). Attualmente, infatti, è al vaglio un progetto finalizzato a creare un treno iperveloce in grado di collegare Milano-Roma in soli 25 minuti. Tutto questo a me sembra assolutamente infattibile (a meno che non si tratti della Bat mobile, ovvio!), ma forse mi sbaglio.

Gabriele Gresta, storico fondatore dell’incubatore milanese Digital Magics, sta portando avanti un progetto incredibile. Il treno del futuro ha già un nome, Hyperloop, e si prevede che viaggerà a 1.200 chilometri orari, compiendo in tempo record il tragitto Roma-Milano. Come potrà farlo? Tramite delle sorte di “capsule” che viaggeranno dentro a tubi a bassa pressione. Tutto ciò nel mezzo dell’Italia (e non in un Paese del futuro), va sottolineato. Queste le parole di Gresta a riguardo:

 Hyperloop, rispetto ad autostrade e ferrovie, ha un bassissimo impiego a terra e non taglia i territori. A chi possiede i terreni nelle zone interessate noi chiediamo solo la disponibilità a fornire un piccolo spazio per i piloni. In cambio noi forniremo loro gratuitamente elettricità e acqua.

Una domanda sorge allora spontanea: cos’è esattamente Hyperloop? È una capsula che si libra sospesa, all’interno di un tubo a bassa pressione. Incredibile, vero? Spiega sempre Gresta:

Hyperloop, tecnicamente, è basato su tecnologie già esistenti: la capsula viaggia al’’interno di un tubo svuotato d’aria a 10 pascal, grazie a un meccanismo di lievitazione. E il tubo verrebbe montato su piloni a un’altezza di circa 7 metri con un impianto di imbarco e di sbarco nelle stazioni.

Ma questo mezzo iperveloce è realmente sicuro e sostenibile? Stando a quanto fa sapere il team di progettazione, Hyperloop sarà in grado di generare un’elettricità maggiore rispetto a quella consumata: l’intero sistema, infatti, sarà dotato di pannelli solari e anche l’aria smossa all’interno del tubo potrà essere una valida fonte energetica. I fondatori, inoltre, ne esaltano pubblicamente anche la sicurezza:

Le capsule viaggeranno all’interno di un tubo, avulse da problemi atmosferici, presenza di altri mezzi, animali e addirittura al sicura da attacchi terroristici, grazie a un sistema di rilevazione e sicurezza attivo e passivo, che controlla i tubi internamente ed esternamente. I piloni, inoltre, saranno a prova di terremoto.

Il primo prototipo sperimentale verrà costruito in California, a nord di Los Angeles e i lavori di costruzione partiranno già nel 2016. Un progetto ambizioso, ma destinato a realizzarsi in tempi molto rapidi: l’inaugurazione è prevista per il 2018. Ma quali saranno i costi di questa impresa faraonica e fantascientifica? Dai 9 ai 16 miliardi di dollari, stando alle previsioni dei manager.

Per poter vedere la luce, l’idea è stata sviluppata in un modo altrettanto incredibile. Un anno e mezzo fa, infatti, Elon Musk, fondatore di Tesla, ha divulgato pubblicamente un’idea innovativa di trasporto super rapido, volta a migliorare le linee ferroviarie statunitensi. Dirk Ahlborn e Gabriele Gresta, entusiasti del progetto, lo hanno sponsorizzato sulla loro piattaforma di crowdsourcing Jumpstartfund, invitando così la community ad inviare nuove idee in cambio di quote societarie. Un vero successo, ci credereste?

Io rimango un po’ scettica, nella speranza di sbagliarmi. Ma quanto sarebbe fantastico un mezzo di trasporto super innovativo come questo?

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