Vi siete mai chieste cosa pensano davvero gli uomini quando ci accompagnano a fare spese? Avete presente le loro espressioni sofferenti, i loro lamenti borbottanti quando devono soffermarsi davanti a qualche vetrina? A chi di noi non è mai capitato di guardare vari esemplari di sesso maschile stravaccati sui divanetti dei negozi o in (noiosa) attesa davanti a un camerino?

Mezzi appisolati tra le grucce, abbandonati con pile di pacchetti in mano o passeggini da sorvegliare? La maggior parte di loro sbuffa, alcuni attendono pazienti le loro compagne giocherellando con il cellulare in mano, una (minuscola) minoranza sfodera un sorriso semi-forzato davanti.

Con l’imminente arrivo dei saldi, la situazione rischia di peggiorare precocemente. Alzi la mano chi di noi non hai posto nemmeno una volta questa innocente domanda al proprio uomo: “Amore, mi accompagni per negozi? Devo comprare solo due cosette di numero” (con la consapevolezza che le due cosette di  numero sarebbero state decisamente di più). Ma vi siete mai chieste perchè una frase apparentemente inoffensiva come: “Facciamo shopping? Ti va?” può avere conseguenze potenzialmente devastanti sull’universo maschile, quali sofferenza, senso di smarrimento, crisi di nervi, panico?

Recentemente la società americana di marketing Yankelovich ha indetto un curioso sondaggio. Intervistando oltre un centinaio di volontari di entrambi i sessi su come viene vissuto da loro lo shopping ha ottenuto un risultato che non lascia adito a dubbi. Siete curiose di sapere l’esito?  Per il 67% delle donne interpellate fare compere è un’esperienza rilassante ed eccitante, a dispetto di solo il 37% tra i maschi che la pensa allo stesso modo. Questa percentuale, inoltre, è destinata a a scende a meno del 29% se l’obiettivo dello shopping sono solo capi d’abbigliamento.

E allora facciamo furbe! Se proprio vogliamo farci accompagnare in un giro di shopping da un esemplare di sesso maschile, pianifichiamo qualche sosta “strategica”. Non solo negozi di scarpe, abbigliamento e profumerie (magari provvisti di divanetti): per coinvolgere il nostro accompagnatore visitiamo anche quelli di telefonia, videogiochi o tecnologia.

Una società statunitense ha indagato quali sono gli atteggiamenti e le espressioni femminili che irritano di più gli uomini, inducendoli ad odiare ulteriormente lo shopping. Chi di noi non si è mai lasciata sfuggire frasi come: “Ma amore cosa hai? Se non ti andava di venire e di accompagnarmi, potevi dirlo”,  oppure: “Tutte le mie amiche vengono accompagnate dal proprio uomo a fare shopping. Perchè tu non lo fai volentieri?”. O ancora: “Ti piace quello che sto indossando? Non mi sembri convinto. Se non ti piace sii chiaro”. Ebbene: sappiate che gli uomini le detestano. Anziché invogliargli ad essere più partecipi e coinvolti, rischiamo solo l’effetto contrario.

Le donne hanno una visione periferica più ampia, con una maggiore capacità di cogliere i dettagli. Si muovono con naturalezza tra un negozio o l’altro, zigzagando senza difficoltà anche tra gli scaffali di un grande magazzino. Gli uomini, invece, sono dotati di una visione a tunnel e sono meno abili nel definire i dettagli. Uno studio californiano ha fatto emergere come gli individui di sesso maschile non solo non amino comperare cibi, accessori o abbigliamento, ma che tale attività rischi di essere talmente stressante da diventare dannosa per la salute. Confusione, musica assordante, spazi eccessivamente ampi e una scelta esagerata sono tutti fattori che mandano in tilt il cervello maschile.

E allora ha ancora senso continuare ad insistere dicendo: “Tanto facciamo presto”, quando possiamo goderci in assoluto relax il nostro giro di vetrine da sole o con le amiche?

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!