Non mi sembra che ne sia parlato molto. La notizia c’è stata, ma è passata quasi in sordina, è come scivolata sotto altre cose più o meno importanti, quasi a non saper cosa dire, cosa fare, perché succede ma di fronte al sacrificio di giovani soldati, si preferisce tacere perché ogni volta l’orrore della guerra irrompe, ma viene, come dire, spazzato sotto al tappeto. Perché oggigiorno, la guerra sembra essere ancora necessaria. Ed è per questo che il giovane caporal maggiore Tiziano Chierotti è morto, durante un’operazione congiunta con l’esercito afgano. I militari italiani sono stati attaccati da un gruppo di insorti mentre erano impegnati in una attività di pattuglia nel villaggio di Siav nella provincia di Farah, in Afghanistan. Quattro i feriti e lui, purtroppo non ce l’ha fatta. Trasportato immediatamente in una struttura sanitaria di livello superiore, è deceduto per la gravità delle sue ferite.

Oggi la sua salma è atterrata all’aeroporto di Roma Ciampino: per lui ci saranno i funerali di Stato. Ad accogliere la salma di Tiziano Chierotti il presidente della Camera, Gianfranco Fini, con il ministro della Difesa Giampaolo Di Paola, e altre personalità politiche.

A Roma è stata celebrata la funzione nella chiesa di Santa Maria Degli Angeli. E oggi nella Chiesa dei Domenicani di Bolzano sarà celebrata una Santa Messa in suo ricordo.

 

Niente da dire, se non rispetto per un soldato come lui morto facendo il suo mestiere. Non dobbiamo dimenticare il grande sacrificio che ogni giorno viene perpetrato dal nostro esercito e da tutti quelli degli altri paesi, e che la guerra non è una cosa dimenticata, è come se fosse dietro l’angolo, e vite spezzate come quella di Tiziano ce lo ricordano.

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