Il mistero sui tatuaggi di Ibrahimovic è iniziato quando, dopo un goal, il calciatore si è tolto la maglietta e ha mostrato sul petto 15 nomi di sconosciuti.

Un arcano presto svelato, dai media e dallo stesso Ibra:
Sul suo petto, indelebili, i nomi di alcune persone che soffrono la fame nel mondo.
Un impegno, il suo,  del 200%.

Gli sconosciuti in questione rappresentano simbolicamente 805milioni di persone, soprattutto bambini, che ancora oggi soffrono di denutrizione.
L’attaccante del Paris Saint Germain ha deciso di diventare il testimonial del Programma Alimentare Mondiale dell’Onu, diretto dall’italiana Marina Catena.
Sfruttare la sua popolarità per riportare l’attenzione su uno dei più grandi problemi del nostro millennio.

Carmen, Rahma, Antoine, Lida, Chheuy, Mariko, Abdoullah… rappresentano le loro storie. Sono ragazzi e ragazze che vivono in povertà, soffrendo la fame per colpa della guerra.

Ibra si racconta:

“Ho avuto un’infanzia difficile, ma non è nulla paragonato a quel che soffrono queste persone. Questo progetto è cominciato due anni fa ed è culminato anche con quel goal che nessuno, me per primo, aveva programmato. Ma quando prepari le cose per bene, poi magari succedono per davvero. Mi ero immaginato qualcosa prima di scendere in campo, ma non così presto e così perfetto per la situazione. È stato un vero bonus”.

Zlatan Ibrahimovic ha infatti segnato poco più di un minuto dopo l’inizio partita.

Marina Catena racconta del perchè, tra tutti, ha scelto proprio il calciatore:

“Avevamo bisogno di un’icona internazionale del calcio che è l’unico sport a non conoscere confini. Con l’impegno sincero di Zlatan possiamo sperare di avere una grande visibilità”.

Tradottasi subito in oltre un milione di like e retweet nel giro di pochi minuti dal lancio del sito ufficiale dell’iniziativa.

Peccato che l’arbitro abbia poi punito Ibrahimovic per essersi tolto la maglia dopo il goal.

“Non ci ho pensato, ma lo avrei fatto anche se avessi rischiato di prendere un rosso. Ci sono cose molto più importanti di una partita di calcio e questa è una di quelle”.

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