La Corte d’Assise d’appello di Perugia deve affrontare un ricalcolo della pena di Salvatore Parolisi.
La condanna dei 30 anni è stata abbassata, eliminando l’aggravante della crudeltà.

L’avvocato di Parisi si ritiene soddisfatto,

mentre la famiglia di Melania commenta piuttosto freddamente:

“La Cassazione ci ha dato ragione, Parolisi è stato riconosciuto colpevole, volevamo che fosse individuato definitivamente l’assassino di Melania e l’assassino ora c’è. La quantità della pena non ci interessa“.

Il fratello della Rea non può dichiararsi felice, ma sostiene che la cosa più importante è che sia stato confermato che ad uccidere Melania, rendendo orfana la piccola Vittoria, sia stato proprio Parolisi.

“Adesso per altri 14-16 anni almeno, Salvatore rimarrà in carcere”.

L’avvocato di Salvatore però attacca i media:

“Nei confronti di Salvatore Parolisi c’è stato un eccesso accusatorio dovuto anche alle descrizioni che ne hanno fatto i media definendolo un marito infedele e bugiardo, uno scansafatiche al lavoro, sulla testa del quale sono fioccate molte circostanze aggravanti senza un vero elemento di accusa”.

I legali hanno insistito sulla necessità di riascoltare il teste Rivelli, gestore del chiosco non lontano dal quale è stato trovato il cadavere di Melania Rea. Secondo i difensori di Parolisi, il teste avrebbe ritrattato la deposizione iniziale nella quale diceva di aver visto Melania allontanarsi da sola, sotto le pressioni della polizia giudiziaria. La linea difensiva infatti ritiene che il delitto non sia stato opera di Parolisi e che bisogna seguire altre piste.

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