Un marchio, Petite Mort, che fa discutere.
Pamela Paquin, la sua fondatrice, spiega il perché di quest’idea di business, tutto tranne che “etica”, come invece la si definisce.

Secondo la Paquin molte persone vivono un grande senso di colpa quando comprano le pellicce, ma dall’altra parte non ne vogliono sapere di materiali ecologici e sintetici.
Già questo punto potrebbe essere confutato a lungo, poichè ad oggi, le finte pellicce sono molto utilizzate e amate, proprio per il pelo morbido ma completamente sintetico.

Invece Petit Mort realizza cappotti, collari e altri capi di pelle con il pelo degli animali rimasti coinvolti in morti accidentali.
Un business che piace al mercato ma che, (giustamente aggiungo io), viene deplorato dagli animalisti.

Lei stessa dice di non sopportare che la sua pelliccia sia stata causa della morte di un qualsiasi animale e adesso potrà tirare un sospiro di sollievo sapendo che ciò che indossa era morto a priori, non per le sue esigenze estetiche.

Pamela si racconta ai giornali:

“Ho sempre amato gli animali e ho sempre lavorato in una fattoria. Ci sono tantissimi incidenti d’auto che coinvolgono animali in America. Sapevo che l’idea sarebbe stata popolare, ma non sapevo quando sarebbe decollata”.

Ogni pezzo realizzato per Petite Mort viene creato usando animali uccisi in incidenti, la maggior parte dei quali viene fornita dall’Highway Department and Animal Control che è autorizzato a raccogliere i cadaveri delle vittime della strada.

Gli animali vengono comunque scuoiati, congelati e inviati a un tassidermista prima che la pelliccia venga trattata e cucita nel corso di un processo che richiede fino a 20 ore.
In ogni pezzo è contenuto un badge argentato in cui si specifica il tipo di creatura coinvolta nella fabbricazione e la certificazione che il capo è di pelliccia vera ma appartenente ad un animale morto sulla strada (e viene anche specificato il luogo preciso dove il corpo è stato ritrovato).

Il prezzo rimane però molto alto, circa 1000 dollari.
Le pellicce etiche sono state accolte positivamente dal mercato ma gli animalisti sono insorti e si rifiutano di sponsorizzare o di prendere anche solo minimamente parte al progetto:
Perchè mai incoraggiare l’uso di pellicce nella società?!

Ci si può coprire e stare al caldo e comodi in mille altri modi.

Siamo completamente d’accordo.
E voi, come la pensate?!

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