Il futuro è vicino e l’idea che tra mille tecnologie e scoperte non si è ancora riusciti ad avere l’immortalità, rode un po’.
Da anni però negli USA e ora anche in Inghilterra e Germania si moltiplicano i crionicisti, ovvero quelle persone che scelgono di farsi ibernare sperando di essere risvegliati in futuro.

Un vero e proprio contratto per entrare a far parte della storia e dell’eternità: i corpi vengono immersi nell’azoto liquido a meno di 196 gradi e oltre 2000mila persone hanno già firmato in attesa di essere ibernate quando il cuore smetterà di battere.

Per ora, in quelle cisterne chiamate tewar, ci sono già duecento corpi compreso quello di un italiano.

La crionica, ovvero la preservazione a basse temperature di esseri umani morti con la speranza di ripristinare in futuro le loro funzioni vitali, è un fenomeno arrivato anche in Italia, dove già una decina di persone ha deciso di essere criopreservata, pagando cifre che variano dai 28mila ai 150mila euro.

Molte persone infatti credono che la scienza della rianimazione sarà molto più avanzata tra 50, 100 anni.

“L’obiettivo è riuscire a preservare i corpi per il futuro, quando una tecnologia più avanzata sarà in grado di riportarli in vita”.

Le sacche di ghiaccio come un sudario, poi l’iniezione del crioprotettore al posto del sangue. Infine il lungo viaggio nell’azoto liquido a 196 gradi sotto lo zero.

Il morto diventa un paziente.

Aldo Fusciardi, un imprenditore morto a 75 anni nel 2012, è stato il primo italiano ibernato. Un suo amico, Giovanni Ranzo, ha fatto la stessa scelta ed ha firmato nel 2006 un contratto con il Cryonic Institute:

“L’idea dell’ibernazione per me è una scommessa, l’unica alternativa all’estinzione”

I tempi per il trasporto verso la criopreservazione però diventano sempre più approssimativi, tanto che qualche anno fa partì un progetto di residence pre-morte per i clienti, vicini alle strutture.
Ovviamente non ci sono garanzie si tratta tutto di fiducia.
Voi lo fareste?!

Noi siamo ancora più propense a diventare pietre preziose.

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