Lidia Solana Herrera è incredula ma allo stesso tempo convinta che Ismail sia proprio il bambino nelle foto con i miliziani dell’Isis.

“Quando ho visto quella foto ho sentito il cuore battere più forte. Credo proprio sia mio figlio. È uguale, vi prego, riportatelo a me!”

Intervistata da AnnoUno, Lidia ha riconosciuto il suo bambino in un’immagine un po’ sfuocata diffusa via internet da un sito jihadista e mostrata nel corso della trasmissione. Il piccolo ha sulla fronte la fascia dei combattenti dell’Isis. Questo era ciò che il padre, Ismar Mesinovic, voleva per lui, quando a novembre aveva deciso di lasciare il suo lavoro a Belluno per diventare un miliziano e portando con sé il figlio.
Qualche mese dopo il rapimento però, uscì una foto che mostrava Ismar morto, mentre del bambino, nessuna traccia.

Soltanto qualche messaggio, recapitato ai parenti bosniaci di Ismar, per far sapere a Lidia che il piccolo sta bene. L’ultimo sms mercoledì scorso, partito dall’amico macedone di Ismar, Munifer Kalameleski, che come lui ha lasciato la provincia di Belluno per unirsi ai combattenti:

“Ismail Sta bene!”

 

La madre controlla le fotografie e non ha dubbi: con una felpa nera e la faccia seria, Ismar è nelle mani dei miliziani dell’Isis. L’immagine del piccolo, mano della mano con un combattente e un fucile (si pensa giocattolo) al collo ha fatto crollare la madre che è più che sicura che si tratti del suo bambino.
L’immagine è ritenuta autentica ed è stata trovata un paio di giorni fa accanto ad una fotografia del padre morto.

(foto: Web)
(foto: Web)

I volti e i dettagli sono molto nitidi e il bambino sembra in tutto e per tutto identico a Ismail.

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