Fisico minuto, occhioni dolcissimi e capelli corti che le danno un’aria sbarazzina, ma soprattutto una storia alle spalle che avrebbe piegato le gambe a molti ma che invece, a lei, ha fatto scoprire una forza incredibile, impensabile per una ragazzina (perché, in fondo, di questo si tratta) di appena 19 anni.

Beatrice “Bebe” Vio, campionessa paralimpica ai giochi di Rio nel fioretto individuale e bronzo nella gara a squadre, è sinceramente una abituata alle difficoltà: colpita da meningite fulminante ad appena 11 anni, l’infezione causata dalla malattia le ha portato via gli arti, costringendola alle protesi. Eppure, come spesso capita, della disabilità Bebe non ha mai fatto un punto di debolezza, un modo per cercare del facile vittimismo, ma un punto di forza, e la sua storia, fatta di tenacia, di volontà e di passione, come quella di tanti altri ragazzi straordinari, ci ha fatto immediatamente diventare suoi tifosi.

Peccato, però, che esista sempre qualcuno pronto a trovare degli spunti (piuttosto sterili) per fare polemica in ogni occasione. Capita, così, che, invitata a far parte della delegazione italiana alla cena di Stato alla Casa Bianca, assieme al presidente del Consiglio Matteo Renzi e consorte, ma anche a tanti altri esponenti della cultura del nostro paese (erano presenti anche Benigni e il regista premio Oscar Paolo Sorrentino, fra gli altri), Bebe venga bersagliata di insulti e critiche di ogni genere: c’è chi le da della “raccomandata“, ignorando molto probabilmente il palmarès olimpico della campionessa, chi la accusa di usare la sua condizione per suscitare del pietismo, chi di spendere i soldi pubblici dato che, per il viaggio, è stato usato l’aereo messo a disposizione per il presidente del Consiglio.

Fonte: robadadonne.it
Fonte: robadadonne.it

Fra gli altri, c’è anche chi punta il dito per la scelta dell’abito indossato da Bebe, un Dior bianco, “troppo costoso”, un vero schiaffo alla miseria, dicono i detrattori, date le condizioni economiche in cui molti nel nostro Paese versano.

Fonte: Web
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Ma, sorpresa, qualche giorno dopo lo scoppio della bomba è proprio Beatrice a mettere a tacere le malelingue, pubblicando un post sul proprio profilo Instagram che chiarisce perfettamente la questione dell’abito.

No, Bebe non ha speso 20 mila Euro per l’abito di Dior, come già era risultato evidente subito: il vestito è stato semplicemente prestato per l’occasione da Maria Grazia Chiuri, direttrice artistica della maison parigina.

Così, seppur a malincuore, il pezzo unico della collezione Paris FW 2016 indossato in occasione della cena ufficiale con Obama, è stato restituito, come testimoniato da una foto chiamata, molto appropriatamente, “Operazione Cenerentola“.

Chissà adesso che cosa diranno tutti quelli che erano stati così pronti a giudicare la fiorettista veneta dandole della “spendacciona”, e di approfittare dei soldi pubblici per mettersi in mostra.

Sinceramente noi preferiamo oltrepassare le polemiche, e concentrarci invece sull’esempio positivo di Bebe, campionessa nello sport e nella vita, che è arrivata ad essere scelta per un appuntamento tanto importante, e ad incontrare il Presidente degli Stati Uniti per rappresentare il suo Paese, grazie esclusivamente ai suoi meriti e al suo carattere, quello che l’ha contraddistinta da sempre. Altro che raccomandazioni.

Il silenzio è d’oro, ma si sa, ahimè, che talvolta non tutti lo ricordino.

 

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