Rosie Dodd, 20 anni, è uscita a bere e ha conosciuto tre uomini rispettivamente di 25, 23 e 21 anni con i quali ha iniziato a fare la gatta morta.

Ha fatto sesso con ciascuno di loro, uno dopo l’altro, ma una volta finito a rivelato a un’amica di sentirsi in colpa e così è andata alla polizia dicendo di essere stata stuprata.

Gli uomini, due dei quali studenti, hanno così dovuto vivere un incubo che ha coinvolto esami “intimi” e 50 ore rinchiusi in cella prima che la polizia si rendesse conto delle incoerenze nel racconto della ragazza.

Rosie, alla fine, ha così ammesso di essersi inventata lo stupro e che il rapporto era in realtà consensuale.

La detective Gina Farrell, che si è occupata del caso, ha dichiarato quanto segue:

Prendiamo ogni segnalazione di stupro e aggressione sessuale molto sul serio, proprio come abbiamo fatto in questo caso. Ma era evidente che ci fossero delle incongruenze nel racconto della ragazza. La ragazza non ha mai mostrato un briciolo di rimorso per quello che ha fatto passare al trio ingiustamente accusato di violenza sessuale” 

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