Essere donna, sotto certi aspetti è un po’ fastidioso. Ci sono periodi di nervosismo dovuti agli ormoni, siamo noi a dover sopportare i dolori del parto, a non essere in grado di guardare una partita di calcio con lui senza crollare sul divano prima della fine del primo tempo. Spesso però a superare qualsiasi bizzarria della natura è la nostra propensione nel comprare cose assurde, soprattutto quando si parla di vestiti. Siamo tutte brave ad ammirare le fashion blogger, a cercare di combinare un paio di colori per essere eleganti e via dicendo. La verità è che spesso facciamo shopping verso sera, dopo 8 ore in ufficio, e quindi perdiamo un po’ di lucidità negli acquisti. (Cerchiamo di giustificarci così, invece di ammettere che quel completo camouflage su Beyoncè fa tutto un altro effetto). Spesso inoltre noi donne troviamo vestiti di bassa qualità e dai colori bizzarri, anche in negozi specializzati. Chi produce vestiti da donna infatti si fossilizza, non si sa come, su particolari davvero sconcertanti e pretende che ogni donna li indossi con nonchalance. Siamo pronte a scommettere che ad ogni punto elencato scuoterete la testa in segno di disapprovazione.

7- Il materiale è troppo sottile

(foto:Web)
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Ultimamente è difficile non trovare magliettine e abitini superfini che lasciano ben poco all’immaginazione. Incomprensibile ai più il perchè di questa moda, che a meno tu non sia Rihanna non valorizza certo la tua immagine. Quando indossiamo questo tipo di magliette, bisogna stare attente ancora di più all’intimo che si indossa. Per qualche uomo sarà sicuramente sexy, ma sicuramente non è bon-ton per la pubblica decenza. Solo ragazze molto giovani, durante una serata in discoteca potrebbero permettersi di indossare un abito del genere. Inoltre questa stoffa così leggera è impossibile da lavare senza romperla, creando enormi buchi, per non parlare della lavatrice! Off-limits! Non ne vale la pena. Meglio puntare subito su magliette di qualità, non trovate?!

6- Le finte tasche

(foto:Web)
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Mistero della moda numero 6. Le finte tasche?! Ma perchè mai? A cosa servono?! Le tasche sono un requisito nei pantaloni nei cappotti, nei jeans. In tutti i capi maschili le tasche sono reali, in quelli femminili invece abbondano false-tasche. Spesso una tasca è solo una decorazione in più. La scusa dei produttori di abiti è quella che una donna con qualcosa in tasca diventa goffa e il rigonfiamento è tutto fuochè chic. D’accordo, ma la scomodità di non avere nemmeno un taschino?! E poi meglio non farlo che cucirlo chiuso, non vi pare?! E comunque noi donne amiamo talmente tanto le borse che nessuna di noi si sognerebbe di uscire senza e gonfiare semplicemente le tasche del vestito. Potrebbero essere utili per chiavi o carte di credito che possono servire nell’immediato (risparmiandoci di rovesciare completamente la borsa davanti a tutti gli impiegati bancari), non è colpa nostra se qualcuno crede che in tasca ci si possa infilare un pezzo di torta. E vogliamo parlare di stivali con fibbie, bottoni etc. quando invece per indossarli è sufficiente una lampo?! Boh.

5- Vestiti leggeri

(foto:Web)
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Un altro problema dei vestiti femminili è la leggerezza dei materiali con i quali sono fatti. Spesso, anche se il materiale è di qualità un poco più elevata, ci sono trasparenze (vedi punto1), scollature, maniche più corte etc. Per non parlare delle gonne, anche quelle etichettate come “invernali”. La verità è che questo accade non solo se ci si veste in modo sexy e provocante, ma anche con magliette e maglioncini da tutti i giorni. Il problema poi è che è difficile equilibrare le cose. Non esisterà mai un dolcevita che esalti le nostre forme, e se esiste un maglione con un po’ di scollatura ha le maniche a tre quarti, per non parlare se trovi vestiti con le maniche lunghe: sicuramente l’orlo della gonna non copre nemmeno il vostro sedere. Questi vestiti possono anche andare bene in ufficio, ma durante il tragitto perchè gelarsi?! E via di strati su strati. Che ci gonfiano più delle chiavi in tasca del punto precedente.

4- Taglie

(foto:Web)
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I pantaloni da uomo hanno misure logiche, almeno per quanto riguarda il girovita. Noi donne no. Abbiamo taglie assurde. Perchè magari sono una 44 sul girovita ma di gamba sono una 38, perchè a causa delle multinazionali come H&M, ZARA, etc. non capiamo mai che taglia effettiva possiamo avere. Tutto dipende dalla casa di produzione. Un esempio? Una donna che porta la 6 a American Eagle potrebbe essere un 0 da Topshop. Non sto scherzando. Ovviamente si cerca di adulare le donne, abbassando il numero delle taglie, affinchè si sentano in pace con il loro corpo, ma questo rende comunque più difficile acquistare, soprattutto se si tratta di shopping online.

3- Nulla di peggio di una T-Shirt

(foto.Web)
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Per gli uomini comprare una T-shirt è un gioco da ragazzi. Che sia di marca, del loro gruppo preferito, della loro squadra del cuore, a loro basta scegliere la taglia. Noi donne no. Noi donne siamo sempre penalizzate nella ricerca di una t-shirt. Lasciamo perdere per un secondo la moda del momento che ci vuole tutte con ombelico al vento. Come se tutte avessimo meno di 20 anni, come se non soffrissimo abbastanza il freddo, come se l’addominale scolpito fosse una regola. Le donne alla ricerca di una t-shirt devono tener conto del taglio, che non sia troppo squadrato, della lunghezza, del materiale, delle proporzioni vita-fianchi e lunghezza del busto e via dicendo. Insomma, un disastro. Una maglia stile hip-hop o canotta da basket può anche essere carina ma sarà difficile trovarne una che non ci faccia sembrare delle piccole scappate di casa. Per non parlare delle taglie che non tengono conto della grandezza del seno. Il peggio poi sono le t-shirt “femminili” con maniche arricciate che ti bloccano la circolazione nelle braccia e una scollatura immensa davanti che ti fa sembrare una porno diva degli anni ’30.

2- Gli abiti han bisogno di istruzioni

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Non sto parlando delle istruzioni per il lavaggio. Sto parlando di istruzioni per indossare un vestito. Maglioncini incrociati, coprispalle senza maniche, body dai mille bottoni. Spesso non sappiamo riconoscere se sullo scaffale si trova una camicia lunga oppure un abito corto. Forse, avrete la fortuna di leggere di cosa si tratta sull’etichetta dell’abito, ma non sempre. Altri vestiti possono essere confusi: un top con una minigonna, gli scaldamuscoli con dei manicotti e forse qualche pantalone un po’ più comodo in realtà è un pigiama.

1- Esistono ancora capi d’abbigliamento “normali”?

(foto:Web)
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Noi donne siamo troppo influenzate dalla moda del momento e proprio per questo motivo è difficile trovare ancora dei capi di abbigliamento “Normali”. Ora i negozi sono ricchi di vestiti sportivi alla “Save The Last Dance” e andare in centro con le scarpe da ginnastica, quelle per fare esercizi in palestra, magari nei colori fluo, sembra anche una cosa normale. I jeans sono tutti rotti. Le felpe hanno scritte enormi e dal discutibile gusto. Le gonne sono corte davanti e lunghe dietro. E via dicendo. Il problema delle donne è che la moda cambia ogni anno e noi, schiavizzate dal sistema, cambiamo armadio ogni 365 giorni, spesso senza accorgercene. Spesso sono solo dei ritorni, ma in pochi hanno salvato vecchie scarpe e accessori. Arriva il giorno che si mette tutto in una grande borsa e chi ci pensa più. Più si va avanti inoltre, più la moda diventa brutta e scomoda. Per questo motivo anche le marche più “regolari” stanno cercando di conquistare il nuovo mercato, piegandosi alle stupide tendenze di breve durata e producendo vestiti di bassa qualità. Proprio un peccato!

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