Ormai la mania spopola: sconosciuti, big, single coppie e perfino gruppi decidono di autoscattarsi una foto nel luoghi più impensati, con risultati più o meno soddisfacenti. In gergo  si chiamano “selfie”, ossia foto fatte a noi stessi. Ma vi siete mai chieste da dove può essere partita questa moda? Ve lo sveliamo noi!

Il primo selfie della storia è datato 1913: vediamo una bambina davanti allo specchio che tiene tra le mani una modernissima (per l’epoca) macchina fotografica. La lettera di accompagnamento di questa foto indirizzata ad un amico dice “fare questa foto è stato molto difficile perchè mi tremavano le mani”.

Il primo selfie della storia: incredibile ma vero!

Già tutto ciò sembra davvero straordinario: ma lo è ancora di più perchè la bambina ritratta nella foto è la granduchessa Anastasia Romanov, la figlia minore dell’ultimo zar di Russia Nicola II. Attorno a questa sfortunata fanciulla, uccisa insieme a tutta la sua famiglia durante la Rivoluzione del 1918, è nata una fama da vera rock star. Proprio per la sua giovane età e soprattutto perchè non si conosceva con esattezza la localizzazione dei corpi della famiglia imperiale, negli anni si sono susseguite voci sulla sia presunta sopravvivenza alla strage della piccola Anastasia, che hanno dato origine a vere e proprie leggende (basta pensare al celeberrimo cartone animato del 1997). E non sono mancate donne che si sono spacciate per la granduchessa supertite, la più famosa delle quali, Anna Anderson, morì nel 1984.

Grazie alle modene tecniche del DNA su numerosi corpi ritrovati nel luogo della strage,  i dubbi sulla sopravvivenza di Anastasia sono stati fugati dagli scienziati nel 2008. Ma questa immagine malinconica e innocente aggiunge nuovo fascino alla storia di una bambina morta troppo presto, colpevole solo di essere la figlia dello zar.

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