Un caso che creerà sicuramente dei precedenti e che scatenerà non poche polemiche.
Se il marito abbandona il tetto coniugale per andare a vivere con un’altra donna è totalmente giustificato se la compagna ufficiale non si abbandonava al sesso.
La Cassazione si schiera quindi totalmente dalla parte dell’uomo negando l’addebito della separazione al marito che aveva deciso di lasciare la moglie che dopo la nascita del figlio non gli aveva più concesso rapporti sessuali.
L’uomo dopo anni è andato a vivere con una nuova compagna.

Da qui la richiesta della moglie di addebitare la colpa della separazione al marito che aveva abbandonato il tetto coniugale, ma la Suprema Corte ha bocciato la richiesta della donna ricordandole la “violazione dei doveri coniugali”.
Un no, quello all’addebito della separazione al marito, che era già stato dato dopo la prima volta che il tribunale ascoltò l’uomo e le sue motivazioni.

Una circostanza, quella dello sciopero del sesso da parte della moglie, che come attesta l’ordinanza 2539 della Sesta sezione civile, era stata confermata anche dalla sorella del marito e mai smentita dalla diretta interessata: “elementi di prova che possano escludere la preesistenza di una situazione di esaurimento della comunità morale e affettiva fra i coniugi cui attribuire la intollerabilità della prosecuzione della convivenza“.
La donna non potrà nemmeno avere il risarcimento danni e l’unica cosa che ha ottenuto è l’assegno di mantenimento per il figlio.
Femminismo a parte, voi cosa ne pensate?!
La decisione della Cassazione è stata giusta?!?

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