Continuano le proteste dei lavoratori licenziati della Micron di Catania.
La Fim Cisl dell’azienda ha deciso di scrivere una lettera a Papa Francesco, invitando il Padre ad aiutare le famiglie, portando serenità e speranza nel futuro.
Perchè o si ha il lavoro o bisogna procedere con l’aborto.
Sono 419 le famiglie sul ciglio di un burrone e nella lettera aperta a Padre Bergoglio si legge:
“alcuni nostri colleghi che da poche settimane hanno ricevuto la grazia di aspettare un figlio. Per sconforto e disperazione pensano di ricorrere all’interruzione di gravidanza perchè non potranno garantirgli un futuro dignitoso”.

Nessuna dignità senza lavoro dunque.

“Santità, le scriviamo – si legge nella lettera del sindacato – per raccontarle la nostra storia, la storia di 419 famiglie messe da una multinazionale americana, la Micron, sul ciglio di un burrone. Oggi in Italia non siamo i soli e purtroppo le ultime vicende al ministero dello sviluppo economico Italiano ci ha confermato che il governo Italiano non le potrà salvare
“Le scriviamo non per citare la nostra storia aziendale ma per chiederLe di aiutare quelle famiglie che avendo perso il lavoro, non riescono a vedere una speranza per il futuro e non hanno la forza per credere nel dono della vita”.

La lettera si conclude così:
“Santissimo Padre, stiamo attivando come cristiani e come lavoratori tutto quello che umanamente è possibile attivare per evitare che la Micron porti via lavoro, serenità e dignità, ci aiuti ad evitare che portino via anche vite umane in gestazione. Santissimo Padre ci aiuti a portare a queste famiglie la serenità, la speranza nel futuro e nella vita che viene da Dio“.

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