Novità importanti sul caso Stamina, l’ormai celebre e discussa cura per le malattie neurologiche, ideata dal prof. Vannoni. 

Il papà della piccola Nicole, Nicola De Matteis, ha raccontato la sua versione al quotidiano “La Stampa”, parole che hanno colpito profondamente tutta l’opinione pubblica e non solo.

“Ci hanno fatto indebitare per 47 mila euro e quando ho detto che non ce la facevamo più a pagare mi sono anche sentito rispondere di mandare mia moglie a prostituirsi”.  

La piccola Nicole era in cura al Regina Margherita di Torino, ma per lei vi erano poche speranze di una reale guarigione.

“Una nostra amica ha un parente in trattamento Stamina e quando sente che stiamo per partire ci indirizza alla Cognition a via Giolitti, dove Vannoni ci accoglie assicurandoci che mia figlia si sarebbe alzata e avrebbe camminato dopo la prima puntura. Il dottor Andolina di Stamina ci spiegava che con le infusioni le cellule si sarebbero andate a posizionare su quelle del cervello lesionate, riparando i danni. Balle. Oggi dopo quattro interventi per distendere i legamenti delle gambe è ancora sulla carrozzina, con le mani ricurve e difficoltà a deglutire”.

Secondo il vicepresidente della Fondazione Stamina, tale Marino Andolina, la sperimentazione del metodo Stamina agli Spedali Civili di Brescia fu resa possibile nonostante la Procura di Torino, che già da mesi accusavo l’associazione per truffa e somministrazione pericolosa di farmaci.

“A Brescia c’era un interesse di importanti personaggi di vedere curati se stessi e i propri congiunti. Abbiamo perciò deciso di curare prima i raccomandati così poi saremmo riusciti a far entrare i nostri bambini”.

Il dibattito rimane incompleto e soprattutto la veridicità dei fatti è sconosciuta ai genitori che sperano, fino alla fine, di poter vedere i figli tornare a sorridere.

 

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