L’ultimo rapporto dell‘Assindatcolf, l’Associazione Nazionale dei datori di lavoro domestico, nei giorni scorsi ha messo in evidenza un risultato terribile: la maggior parte delle assistenti domestiche presenti nelle case italiane, che ancora possono permettersi una figura simile (un vero e proprio lusso), hanno come titolo di studio una laurea, sono di nazionalità italiana e lavorano in nero. Un esito che sconvolge, e sottolinea come tanti  anni di studio e sacrifici economici (e non solo) molte donne/ragazze nel nostro “bel paese” sono costrette a mettersi ” a servizio” di famiglie facoltose, lavorando parecchie ore al giorno senza nemmeno poter godere di un contratto regolare.

La statistica è di 2 su 3, soprattutto al Sud. Il lavoro domestico (prolungamento di quanto già compiuto dalle donne italiane tra le proprie mura di casa), diviene dunque l’unico settore che regge a fronte di questa fortissima crisi economica, che paralizza il sistema economico del nostro paese da diversi anni a questa parte.

Una triste realtà che dimostra ancora una volta, come le donne nel nostro paese, nonostante gli studi compiuti ed i tanti meriti raggiunti non siano ancora in grado di poter essere apprezzate pienamente per le loro doti; raggiungendo posizioni più elevate nel mondo lavorativo o più semplicemente potendo godere di un regolare contratto.

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