Il 1° dicembre di ogni anno è la Giornata Mondiale contro l’AIDS, un’opportunità per le persone di tutto il mondo di unirsi nella lotta contro l’HIV, mostrare sostegno a tutti coloro che convivono con questa malattia e per commemorare tutti quelli che a causa di questa sono morti.

Ad oggi si stima che 34 milioni di persone abbiano l’HIV e più di 25 milioni di persone sono morte a causa di questo virus tra il 1981 e il 2007, rendendolo uno delle pandemie più distruttive della storia.

Questa giornata è importante per ricordare a tutti che l’AIDS esiste ancora e che è indispensabile per raccogliere fondi, sensibilizzare le persone su questo tema, combattere pregiudizi e migliorare l’istruzione in merito, dato che diminuisce la proporzione di tossicodipendenti ma aumentano i casi attribuibili a trasmissione sessuale.

(foto:Web)
(foto:Web)

A pochi giorni dalla World AIDS Day, l’Oms (l’Organizzazione Mondiale della Sanità) lancia l’allarme: nel mondo gli adolescenti tra i 10 e i 19 anni con l’HIV sono più di 2 milioni, la maggior parte concentrati in Africa.

E in Italia come è la situazione?

Secondo i dati raccolti dall’Oms nel 2013 ci sono stati circa 4000 nuove diagnosi da HIV nel nostro paese, dato in aumento rispetto al 2012 che ne ha visti 3800: una media di 10  persone contagiate al giorno!

Di AIDS ormai si parla (pubblicamente) molto poco: perchè le campagne di informazione sono sempre più rare e più brevi, perchè nelle scuole l’argomento viene spesso solo sfiorato perchè il successo dei farmaci ha fatto radicare la convinzione che la convivenza con il virus non crei nessun problema” scrive Carla Massi.

L’HIV si trasmette prevelentemente per via sessuale” afferma il dottor Claudio Cancellieri direttore dell’UO Malattie Infettive, che esorta a “una vita sessuale responsabile, che si concretizza per tutti (eterosessuali, omosessuali, bisessuali e transessuali), nel rispetto dei valori di ognuno, in fedeltà reciproca, riduzione del numero di partner sessuali, uso del preservativo o, in caso di condizioni a rischio, anche castità“.

Il fatto che quasi il 40% delle persone malate abbia contratto il virus da un rapporto sessuale non protetto con il partner stabile, dovrebbe far riflettere sull’importanza dell’informazione ma soprattutto delle prevenzione!

 

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