In Spagna a seguito della diffusione di questo volume (che l’autrice, ha definito a sfondo puramente cattolico), si è parlato “di pura apologia della violenza verso il genere femminile“.

Il testo scritto dalla giornalista Rai, Costanza Miriano (scrittrice e giornalista del TG3) appena uscito nelle librerie spagnole con il titolo “Cásate y sé sumisa”, è stato accolto da numerose critiche, da parte di movimenti femministi e deputati di ogni schieramento che desiderano denunciare in tal modo la figura di donna coniugata e sottomessa, a loro dire, di stampo puramente italiano.

In effetti, dopo un’attenta lettura delle prime parole scritte dalla Miriano, nel libro, si sostiene che “il dovere di una brava donna, dovrebbe essere quello di sposarsi, servire, perdonare e capire l’uomo che si sceglie, ma non solo, alla fine decidere pure di dargli un figlio, (non tanto avere un figlio con lui)”

Alcune, tra le più quotate esponenti del movimento femminista spagnolo hanno rilasciato parecchie interviste sull’argomento, accusando le donne italiane di non aver fatto nulla per evitare la diffusione di questo testo, che a loro dire, è persino pubblicato sotto l’egida della Santa Sede.

Anni ed anni di lotte di emancipazione, che vengono spazzate via in un secondo insomma.

La giornalista ed autrice del libro, Costanza Miriano si difende dal canto suo, ed in una recente intervista rilasciata al fattoquotidiano.it, sottolinea che per lei sottomersi, significa in primis “fare una scelta d’intelligenza, che preveda il sostenere in altri termini, l’uomo che si è scelto”.

Pare tuttavia, che a Madrid, le scarne giustificazioni della Miriano non sia bastate, e che a seguito di una serie di interpellanze parlamentari, si sia deciso di agire per vie legali verso l’autrice.

E voi, che ne pensate?

Credete sia giusto vendere questo testo anche nelle librerie italiane, dopo il numero considerevole di donne che sono state già vittime di femminicidio?

 

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